Le prime settimane del 2020 incoronano il nuovo tennis francese. Dopo la finale di Corentin Moutet a Doha, a Auckland Ugo Humbert festeggia il primo titolo ATP nella finale tutta bleu contro Benoit Paire. Humbert, 21 anni, mancino raffinato con la passione per il pianoforte come Moutet, ha chiuso 7-6 3-6 7-6. All’Ines di Parigi, cinque anni fa Cédric Raynaud ha dato ordine al suo gioco “fuoco e fiamme”, gli ha fatto capire che “l’identità del gioco moderno passa per dei fondamentali solidi”. Solide come le basi della famiglia Humbert, che a Metz conoscono tutti per la salumeria-rosticceria di famiglia. “Il talento per me è il lavoro” ha detto a Le Figaro. “I miei genitori mi hanno insegnato che per ottenere risultati ti devi impegnare”.
Cinque cose da sapere su Humbert
Humbert, dietro il servizio… tanta bella musica
In finale, talento e lavoro si son visti tutti contro Paire, che ha provato a diventare il primo giocatore dopo Greg Rusedski nel 2002 a vincere cinque match al terzo set nella storia del torneo.
Quattro break segnano i primi sette game di un match che inizia nel segno della tensione. Paire riesce ad allungare al tiebreak nonostante sia andato sotto 5-6 0-40 al servizio, ma poi vince solo due punti. Ne basta uno, a Paire, per indirizzare il secondo set. Discontinuo sì, ma tenace abbastanza per non perdere il filo della partita, Paire va sotto 3-0 anche nel terzo set, come nel primo. E quando manca quattro palle break di fila per rientrare nel settimo game, sotto 5-2 tira una pallata di frustrazione fuori dallo stadio.
Ma Paire ha mantenuto un ottimo rendimento in risposta per tutta la settimana e piazza il break quando Humbert sta servendo per chiudere ed è arrivato a due punti dal titolo (5-3 30-0). Salva un match point nel game successivo in risposta, forza ancora al tiebreak, dal 3-6 salva altri due match point al servizio ma mette largo l’ultimo rovescio dell’incontro.
“E’ stato un torneo di rivincita per me, avevo perso contro quattro dei cinque giocatori che ho incontrato questa settimana” ha detto durante la cerimonia di premiazione Humbert, che ha eliminato tra gli altri Denis Shapovalov e John Isner, due volte vincitore del torneo. “Sono felice, non avrei potuto iniziare meglio la stagione. Il mancino di Metz, fuori dalla Top 100 dodici mesi fa, entrerà per la prima volta tra i primi 45 del mondo la prossima settimana. Il giorno di gloria di Humbert è arrivato.
WTA Hobart, trionfa Rybakina
Elena Rybakina si migliora e, dopo la finale persa a Shenzhen, conquista a Hobart il suo secondo titolo WTA in carriera. La kazaka, testa di serie numero 3, ha sconfitto in finale la numero 4, la cinese Zhang Shuai, 7-6(7) 6-3.
Dal suo primo trionfo, lo scorso luglio a Bucarest, Rybakina ha vinto 30 delle ultime 39 partite nel circuito maggiore. Numero 171 del mondo un anno fa, la settimana prossima toccherà il best ranking di numero 26, e debutterà nel main draw dell’Australian direttamente tra le teste di serie, al numero 29.
Rybakina, forte dell’80% di punti con la prima, ha convertito tutte le tre palle break maturate nel corso della finale, e ha anche salvato un set point nel tiebreak del primo set (rovescio incrociato vincente sul 5-6). Zhang mette lunga la risposta che chiude il parziale e non riesce più a riprendere il filo del gioco.
La cinese, che aveva vinto entrambe le finali WTA disputate finora in singolare, a Guangzhou nel 2013 e nel 2017, finisce per perdere anche quella di doppio, in coppia con Peng Shuai. Teste di serie numero 2, hanno perso contro Nadia Kichenok e Sania Mirza, al primo torneo dopo la maternità nel 2018. La star indiana, ex numero 1 del mondo in doppio, conquista il suo 42mo titolo, il primo in oltre due anni. Kichenok celebra il quinto: non vinceva un torneo da Zhuhai 2018, quando alzò il trofeo insieme alla sorella gemella Lyudmyla.