MILANO – I tifosi non si aspettino fuochi d’artificio. Il direttore sportivo Piero Ausilio, da Rimini, mette in guardia: quello nerazzurro sarà un mercato di opportunità, non di grandi investimenti. Per fare acquisti costosi, prima bisognerà vendere. Parlando a Sky, il ds ha così riassunto il patto stretto fra Conte e la dirigenza interista dopo il vertice dello scorso 25 agosto: “Abbiamo un’idea comune di lavoro. Una strategia sposata in pieno dalla società e dalla proprietà. Anche i miei rapporti con Conte, a differenza di quel che si è detto e scritto, sono buoni”. Quanto alla possibilità dell’arrivo in nerazzurro di Messi, ha tagliato corto: “L’ipotesi non esiste. Noi dobbiamo fare un mercato in entrata molto oculato. In base alle vendite che riusciremo a fare, ci potremo permettere qualche acquisto. Le opportunità sono poche, le risorse limitate. Sappiamo quali sono le nostre difficoltà. Si fa fatica a vendere i giocatori in esubero”. Sul futuro di Lautaro, e sull’ipotesi che possa passare in blaugrana, Ausilio dice: “Può esserci stato un discorso fra il Barcellona e il calciatore. Ma noi, scaduta la clausola, lo abbiamo considerato fuori dal mercato”. Incedibile, quindi, come anche Lukaku.
Kanté “impossibile” e Vidal
Dopo avere puntellato le fasce, con la tecnica di Hakimi (già preso) e l’esperienza di Kolarov (“La trattativa c’è”), il mercato dell’Inter si concentra a centrocampo, dove si decidono le sorti di partite e campionati. Il sogno è N’Golo Kanté, primo nome che Antonio Conte ha fatto a Marotta e Ausilio nella riunione seguita al vertice di pace di villa Bellini. Il Chelsea, che con Conte si è lasciato in tribunale, di sconti non ne vuole fare. Se Kanté davvero interessa – e interessa molto – andrà pagato caro. Quindi, sarebbe necessario prima vendere almeno un paio fra Gagliardini, Vecino e Brozovic, che però non ha alcuna intenzione di partire. Ma Ausilio frena repentinamente intervenendo a SportItalia: “Kantè è una operazione impossibile”.
L’altro nome forte per il centrocampo nerazzurro che sarà resta quello di Arturo Vidal, che l’ex ct allenò alla Juve, bramò a Londra e chiese la scorsa estate a Suning. Ora potrebbe averlo, ma non è facile. “Se ci saranno condizioni favorevoli, ci penseremo”, apre con cautela Ausilio. Il cileno, che con l’Inter ha già un accordo di massima per un ricco contratto biennale, si è regolarmente presentato in ritiro a Barcellona. Il nodo da sciogliere per il suo arrivo alla Pinetina sono proprio le condizioni dell’addio con il club blaugrana. Il contratto scade il prossimo anno e sull’entità della buonuscita i catalani stanno trattando con il procuratore del giocatore, Felicevich. Altro rinforzo per il centrocampo nerazzurro potrebbe essere il rientro in gruppo di Nainggolan: dopo un anno di prestito al Cagliari (che il presidente Giulini ha chiesto invano di prolungare) il belga è pronto a tornare ad allenarsi alla Pinetina da lunedì prossimo. “Ha fatto quello che è richiesto a un professionista – dice Ausilio -. È un ottimo calciatore. Deve migliorare nel rispetto delle regole di comportamento. Deve cogliere le opportunità che l’Inter gli darà”.
Frenata su Kumbulla e Palmieri
Per alcuni affari che accelerano, altri rallentano. Abbandonata la trattativa per Tonali, che ha trovato casa al Milan, l’Inter ha mollato la presa su Kumbulla, giovane e forte difensore del Verona che piace anche alla Lazio. Nulla è deciso, ma se l’italo-albanese alla fine non dovesse arrivare, al quartier generale di via della Liberazione a Milano nessuno ne farebbe un dramma. E su Tonali, Ausilio chiarisce: “A noi il giocatore piace e piaceva. Ma in questo momento non eravamo in grado di fare un investimento di quel tipo. Non abbiamo nemmeno mai negoziato con il Brescia”. Altra partita sempre più complessa per l’Inter è quella per Emerson Palmieri, convocato in Nazionale ma ai margini del progetto del Chelsea, dove nel periodo post-lockdown ha giocato un paio di partite appena. Eppure i Blues, attivissimi negli acquisti, per il suo cartellino chiedono non meno di 25 milioni. Un’alternativa a basso prezzo potrebbe essere Darmian, fedelissimo di Conte quando faceva il commissario tecnico. Altra intesa che sembrava destinata a tradursi in contratti è quella con l’Udinese per il portiere Musso. Anche lì, brusca frenata: come vice Handanovic sembra che l’Inter voglia affidarsi a Radu.
Fonte www.repubblica.it