MILANO – La riunione plenaria sul mercato si terrà, anche per ragioni di opportunità (e di rispetto verso la squadra) dopo la gara di Verona. Però, come ammesso domenica da Piero Ausilio, nei colloqui tra i dirigenti di stanza ad Appiano e Antonio Conte si è già iniziata a pianificare la campagna invernale. L’allenatore ha pure lanciato precisi segnali nelle sue dichiarazioni: si attende che la rosa sia snellita (Eriksen, Nainggolan, Vecino e Pinamonti in uscita, ma pure Perisic in caso di offerte) e che le alternative risultino più funzionali al progetto. In tal senso, la constatazione emersa dopo la gara con lo Spezia («Barella è l’unico che, all’occorrenza, può sostituire Brozovic») è un indizio, come lo sono le parole pronunciate qualche settimana fa sul fatto che Gagliardini sia l’unico centrocampista difensivo in rosa.
Il sogno resta Kanté
Se due indizi fanno una prova, Conte chiede al club un centrocampista dai piedi buoni che però possa giocare come vertice basso a copertura della difesa. L’identikit è perfetto per Leandro Paredes che già era stato vicino all’Inter questa estate quando sembrava che Brozovic fosse sul piede di partenza. L’alternativa, più muscolare e meno tecnica, porta all’Arsenal e a Granit Xhaka.
Nomi, quello dello svizzero e dell’argentino, che dovranno giocoforza intrecciarsi con quello di Christian Eriksen, considerato che in un mercato ricco di idee ma povero di risorse, risulta difficile che l’Inter possa trovare un club che voglia comprare il danese evitando una minusvalenza per i nerazzurri. Più facile pensare a uno scambio di prestiti – anche se la soluzione non sembra gradita a Eriksen – rimandando ogni discorso all’estate. A far cadere il veto del giocatore, la possibilità di ritrovare centralità in una grande del calcio europeo, con la possibilità di vincere subito qualcosa (Psg) oppure di fare da salvatore della patria in un Arsenal in profonda crisi (qui c’è una controindicazione legata al passato del danese al Tottenham, storico rivale dei Gunners) […]
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Fonte tuttosport.com