Il Napoli è il secondo finalista della Coppa Italia 2019/20. Ha pareggiato 1-1 con l’Inter allo stadio San Paolo, nella semifinale di ritorno, dopo avere vinto 1-0 all’andata a San Siro. Mercoledì prossimo, 17 giugno, affronterà la Juventus all’Olimpico di Roma. La cronaca della partita.
I partenopei si qualificano pareggiando al San Paolo – grazie alla 122/a rete in azzurro di Dries Mertens, capocannoniere al time – dopo aver vinto per 1-0 la gara di andata, disputata nello scorso mese di febbraio a San Siro. La partita, soprattutto nel secondo tempo, è condizionata in maniera evidente dalle difficoltà fisiche dei calciatori, fermi in pratica da tre mesi e con pochi giorni di allenamento nelle gambe. Soprattutto le fasi finali della gara dimostrano che il proseguimento della stagione richiederà molto turnover e vedrà favorite certamente le squadre che potranno contare su una panchina lunga. I cinque cambi per squadra riescono solo in parte a dare un po’ di ossigeno in più ai protagonisti, ma è evidente che, complici gli spalti vuoti, è un calcio totalmente diverso di quello cui si era abituati, al quale si sarà chiamati da ora in poi ad assistere.
Primo tempo
La squadra di Conte, che deve recuperare il gol di svantaggio subito nella gara d’andata a San Siro, trova la marcatura che ristabilisce la parità dopo appena due minuti di gioco, grazie a un calcio d’angolo di Eriksen sul quale Di Lorenzo fallisce l’intervento di testa. Il pallone beffa Ospina e si infila in rete. I nerazzurri potrebbero raddoppiare con Candreva che conclude due volte a rete e con Lukaku che sfiora la marcatura con una deviazione di testa. Ma è il Napoli, nel finale della prima frazione di gioco, a trovare il gol del pareggio. Ospina rimette velocemente la palla in gioco dopo aver neutralizzato un attacco interista e serve sulla sinistra Insigne il quale entra in area di rigore, resiste al ritorno di Eriksen e serve Mertens che accorre alla parte opposta.
Il pareggio
Tiro di piatto destro e gol del belga che raggiunge quota 122 gol messi a segno con la maglia azzurra, primo marcatore in assoluto di tutti i tempi della società partenopea. Nel primo tempo il Napoli è in difficoltà a centrocampo dove la superiorità numerica dei nerazzurri è evidente e si manifesta soprattutto sul lato destro dell’attacco della squadra di Conte. Candreva e Barella attaccano assieme su quel lato Hysaj, che troppo spesso viene preso in mezzo e va in affanno, nonostante i tentativi di raddoppio tempestivi di Koulibaly. Sui due lati del campo Politano e Insigne non sono in grado di dare ai centrocampsti della loro squadra l’aiuto che sarebbe necessario ed è anche per questo che il possesso palla viene mantenuto prevalentamente dall’Inter.
Secondo tempo
Nella ripresa il Napoli è più compatto in difesa dove Maksimovic è insuperabile negli interventi di testa, e per l’Inter le occasioni per passare nuovamente in vantaggio sono pochissime. La squadra di Gattuso riesce a riequilibrare tatticamente la gara e soprattutto dopo le prime sostituzioni, anche a centrocampo l’Inter smette di comandare il gioco. Le occasioni da gol non arrivano e a mano a mano che ci si avvicina alla fase finale della gara, istintivamente gli azzurri si chiudono sempre di più nella propria area di rigore, mentre l’Inter si riversa in avanti nel tentativo di trovare il gol della vittoria che varrebbe anche il passaggio del turno e la conquista di un posto nella finale di mercoledì prossimo con la la Juventus. Il Napoli, però, mantiene l’ordine e la calma e si regala la prima vera soddisfazione della stagione. La prossima settimana all’Olimpico ci sarà ancora una volta la sfida finale con i bianconeri per la conquista della Coppa Italia.
San Paolo muto
Un quasi abbraccio ‘non regolamentare’, un bacio rivolto al cielo dal tecnico del Napoli in ricordo della sorella mancata da poco, poi la loro grinta a dominare, tra urla e indicazioni, il silenzio del San Paolo deserto. Rino Gattuso e Antonio Conte, ancor più protagonisti rispetto al solito nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, 105 giorni dopo l’ultimo match nello stadio prima della pandemia. Ma con loro anche tre sanitari del Cotugno, in camice bianco al centro del campo, con i calciatori schierati intorno al cerchio centrale con il capo abbassato, ad applaudirli.
Senza tifosi
E’ tornato così, con la commemorazione delle vittime e l’omaggio all’impegno dei medici, il calcio allo stadio San Paolo, senza pubblico, con pochissimi giornalisti e fotografi tutti con la mascherina, il presidente De Laurentiis in una tribuna autorità deserta. Un’atmosfera surreale che non ha coinvolto i tifosi in una Fuorigrotta rimasta vuota. Gli ultras delle curve, che nelle settimane scorse avevano duramente contestato con gli striscioni in giro per la città la ripresa del calcio giocato, non si sono visti, e così all’esterno dello stadio un gruppo di bambini con il pallone ha chiesto perché non si poteva accedere alla strada accanto allo stadio per giocare come ogni sera: avevano dimenticato che c’era la partita.
Qualcuno aspettava i bus del Napoli all’esterno dell’ingresso tradizionale, ma sono rimasti delusi: entrambi i bus sono arrivati dal lato della tribuna ospiti per un ingresso lontano dagli sguardi, evitando assembramenti all’esterno dello stadio. All’interno del San Paolo i controlli anti covid sono stati rigidamente fatti osservare, con la misurazione della temperatura e cartelli con le precauzioni da seguire disseminati ovunque. Ma lo spettacolo è ricominciato, con il riscaldamento con la musica che risuonava tra gli spalti vuoti e l’ingresso in campo delle due squadre da due ingressi separati: l’Inter è entrata come si faceva anni fa dalle scale che dagli spogliatoi portano alle spalle di una delle due porte, il Napoli dal tunnel sotto la tribuna Posillipo. L’incontro a centrocampo, il saluto tra Conte e Gattuso, il minuto di silenzio. Poi la partita, iniziata a ritmi lenti, in un’atmosfera straniante, con le urla di Conte e Gattuso a rimbombare, ma a cui i giocatori si abitueranno presto: il calcio, per ora, può funzionare solo così.
Mertens 122/o gol, è capocannoniere all-time
Dries Mertens è il nuovo capocannoniere di tutti i tempi del Napoli. L’attaccante belga ha segnato contro l’Inter il gol numero 122 tra campionato e coppe, superando Marek Hamsik che ha lasciato il Napoli, restando a quota 121 gol. Mertens ha segnato su assist di Insigne al termine di un rapidissimo contropiede e dopo il gol i due si sono abbracciati. L’attaccante belga è alla settima stagione in azzurro: ha segnato 90 gol in campionato, 26 gol nelle coppe europee e 6 in Coppa Italia. Al terzo posto tra i cannonieri all-time del Napoli c’è Diego Maradona, che si fermò a 115 reti.