Troppo Real per l’Inter, anche senza Sergio Ramos e Benzema. Un’altra sconfitta per la squadra nerazzurra, ancora a secco di vittorie nel girone B di Champions League (non le era mai accaduto nella storia della competizione), con la qualificazione agli ottavi che si fa terribilmente complicata dopo il 2-0 con cui i ‘blancos’ hanno sbancato il Meazza nel giorno dell’addio a Diego Armando Maradona (omaggiato anche a San Siro). A spianare la strada agli spagnoli il gol segnato in avvio su rigore da Hazard e poi l’harakiri di Vidal, che al 33′ si prende due gialli in pochi secondi e lascia in dieci i nerazzurri a cui ora potrebbe non bastare vincere le due ultime partite (sul campo del Monchengladbach e poi con lo Shakhtar) per passare agli ottavi.
Inizio da incubo
Nessuna sorpresa nell’undici di Conte che conferma il centrocampo visto contro il Torino, con Hakimi e Young a tutta fascia e Skriniar e De Vrij a completare il terzetto difensivo con Bastoni. Sull’altro fronte Zidane sceglie Mariano Diaz in attacco tra Hazard e Lucas Vazquez, mentre in mediana Odegaard vince il ballottaggio con un Casemiro recuperato ma non al meglio. L’inizio è da incubo per l’Inter, che paga caro un approccio troppo molle: il Real si prende subito la palla, inizia a farla girare e passa prestissimo. È il 5′ infatti quando Odegaard premia il movimento di Nacho, che poi va giù in area dopo un contatto con l’irruento Barella: per Taylor è rigore e dal dischetto Hazard segna il suo primo gol in Champions da madridista. La squadra di Conte accusa il colpo, è in completa balia degli spagnoli che al 12′ vanno a un passo dal raddoppio: Hazard serve Modric, appoggio per Lucas Vazquez e destro rasoterra con la palla che si stampa sul palo.
Harakiri Vidal
Due minuti più tardi è troppo debole il colpo di testa di Mariano Diaz per impensierire Handanovic, che al 16′ viene invece graziato da un Mendy troppo esageratamente altruista al momento di calciare: il francese sbaglia l’assist per Lucas Vazquez e l’azione sfuma. Il centrocampo nerazzurro fatica, Gagliardini si prende il giallo per fermare Modric e a scuotere l’Inter ci prova allora Vidal, che dal limite dell’area calcia in curva (21′) come fa poi Lukaku su punizione (25′). L’Inter sembra entrata in partita e dopo un destro potente ma centrale di Hazard e una conclusione sballata dalla lunga distanza di Kroos, torna a provarci con più convinzione. È ancora a Vidal a cercare il blitz nell’area avversaria, dove va giù dopo un contatto con Varane: Taylor però è ben posizionato e lascia proseguire l’azione, senza nemmeno andare al Var. La decisione fa infuriare il cileno, che protesta a muso duro e si prende così due gialli in pochi secondi e costringendo Conte a ridisegnare la squadra ridotta in dieci. I nerazzurri sono sotto shock ma fino all’intervallo il Real si limita a gestire, chiudendo il primo tempo con un destro a lato di Modric.
La chiude Rodrygo
Dopo il riposo l’Inter si ripresenta in campo con D’Ambrosio e Perisic al posto di Bastoni e Lautaro, ora schierata con un 4-4-1 e Lukaku unica punta. Il piano è quello di restare in partita e cercare di sfruttare l’episodio giusto che sembra arrivare al 5′, quando Gagliardini viene cinturato da Lucas Vazquez e va giù in area: nemmeno stavolta però Taylor consulta il Var e lascia proseguire. I nerazzurri insistono e dopo una sponda di Lukaku su azione corner De Vrij viene anticipato di un soffio. Zidane capisce che qualcosa non va e fa le sue mosse: fuori Odegaard e Mariano Diaz, dentro Casemiro e Rodrygo che appena entrato raddoppia (59′): cross di Lucaz Vazquez dalla destra e gran conclusione al volo dell’attaccante, lasciato solo da Hakimi. L’errore dell’esterno marocchino non viene evidentemente gradito da Conte che lo sostituisce con Sanchez (64′), ma ora il Real gioca sul velluto e spaventa ancora Handanovic con Lucas Vazquez e Hazard, a cui prova invano a replicare Perisic con un sinistro alto (71′). Nel finale trovano spazio anche Vinicius Junior per Hazard (77′), Sensi per Gagliardini (78′) ed Eriksen per Lukaku (86′), ma la storia del match è ormai scritta. Quella della qualificazione nerazzurra non ancora, ma per gli ottavi ora serve un miracolo.
Fonte tuttosport.com