MILANO – Non chiamatelo leader («sono solo uno dei 25»), ma la foto con cui ieri mattina Romelu Lukaku ha festeggiato su Twitter la vittoria di martedì sera a Monchengladbach dice tanto del suo modo di vivere la squadra: «Bella vittoria ieri!» E un’immagine di abbraccio di gruppo dove il belga non si vede neanche, se non zoomando per trovare il suo pantaloncino col numero 9 nascosto in mezzo ad altre gambe. Questo è Lukaku, “Big Rom”, con quel “grande” che indica il fisico di Romelu, ma anche il suo cuore. Un Lukaku sempre più trascinatore sul campo dell’Inter, un Lukaku mai visto, stando anche a quanto dichiarato dal diretto interessato dopo la doppietta al Borussia: «Da quando sono qui, nell’ultimo anno e mezzo, ho giocato il mio miglior calcio». L’Inter ha saputo fare punti anche senza di lui, la dimostrazione è stata sabato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma la differenza di impatto su una partita della squadra, con lui o senza, è sotto gli occhi di tutti.
“Il più sottovalutato”
Anche perché Lukaku da quando è arrivato all’Inter non si è mai fermato. Ha iniziato piano, con qualche difficoltà, poi una volta cominciato a segnare è stato un caterpillar. Certo, ha ciccato qualche partita, soprattutto con le big, ma il suo è stato un rendimento altissimo, sotto porta e per il contributo dato alla squadra col suo gioco. Con la doppietta al Gladbach – la dodicesima da quando è nerazzurro -, il belga è arrivato a quota 45 gol con l’Inter in 63 partite. Nel biennio al Manchester United il centravanti si era fermato a 42 reti, ma in 96 partite.
La crescita è stata esponenziale e grandi meriti vanno anche a Conte che lo voleva e ha saputo esaltarne le doti. Caratteristiche che lo rendono unico e che forse non tutti prima avevano capito. Per esempio, ieri Jack Grealish, giocatore dell’Aston Villa, ha commentato così su Instagram la prova di Lukaku in Champions: «L’attaccante più sottovalutato al mondo! Irreale!» […]
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Fonte tuttosport.com