MILANO – Hakimi, Sanchez, Eriksen, Lukaku, Vidal De Vrij. Uno vicino all’altro, in tenuta di allenamento, impegnati in un torello sui campi della Pinetina. L’immagine, pubblicata dall’Inter sui propri canali social, rende l’idea dell’incredibile salto in avanti dal punto di vista della qualità della rosa fatto dal club nerazzurro negli ultimi due anni. Da quando cioè, venuto meno il vincolo del gentlemen’s agreement con la Uefa, la proprietà cinese è stata libera di spendere per l’acquisto di nuovi giocatori.
Il mercato
Dopo avere ingaggiato Antonio Conte, gli Zhang da un anno lavorano con l’amministratore delegato Beppe Marotta e con il direttore Piero Ausilio per mettergli a disposizione una squadra fatta su misura per il suo gioco e le sue ambizioni. La scorsa estate l’Inter è stato il terzo club in Europa ad aver speso di più sul mercato. Nella sessione estiva sono arrivati fra gli altri Lukaku, acquisto più costoso della storia nerazzurra, Barella, incontrista dalla grinta inesauribile, Sensi, gran distributore di palloni, e Sanchez, che Conte bramava dai tempi del Chelsea. In gennaio sono arrivati Eriksen (forse più gradito alla società che al tecnico, col senno di poi), Young, ex capitano dello United, e Moses in prestito, che l’allenatore aveva allenato nei Blues. Quest’estate, in una sessione povera per tutti, l’Inter ha portato alla Pinetina Hakimi, a cui il Real Madrid preferisce Carvajal, Kolarov, dalla Roma, Pinamonti, tornato dal Genoa, Darmian, in arrivo dal Parma, e soprattutto Vidal, il giocatore che Conte ha chiesto con maggiore insistenza. Quattordici mesi di acquisti che non hanno pari in Serie A (solo il Napoli ha fatto una rivoluzione similie) e che hanno portato l’Inter a cambiare per sette undicesimi la formazione titolare di Spalletti nel 2018/2019.
I ritorni
Oltre ai nuovi arrivi, ci sono quei giocatori che l’Inter aveva dato in prestito, sperando in un ricco riscatto, ma che sono invece tornati alla base. L’emergenza Covid ha svuotato gli stadi in tutta Europa, depresso il fatturato dei club e di conseguenza abbassato di molto il volume d’affari del mercato dei giocatori. Ed ecco che Ivan Perisic, che pure al Bayern Monaco ha completato il Triplete, è stato rispedito alla Pinetina alla scadenza del periodo di prestito. Stessa sorte per Nainggolan, che dopo il prestito a Cagliari ha fatto rientro a Milano. E per Dalbert, tornato dalla Fiorentina. Di fatto, a oggi, l’Inter si liberata solo di Biraghi (rispedito a Firenze dopo un anno di prestito), Moses (rientrato al Chelsea), Godin (ceduto al Cagliari) e Vergani (andato in prestito al Bologna). Imminente anche la partenza di Esposito per la Spal. Per il resto l’Inter, come tutte le società, fatica a liberarsi dei giocatori che considera in esubero. Sembra possano uscire Candreva, Ranocchia e Joao Mario, ma le firme ancora si attendono. Una circostanza che potrà dispiacere a chi amministra il club, e vorrebbe denaro fresco per rivitalizzare i conti in sofferenza. Ma che al tempo stesso contribuisce a creare quella super-rosa con cui l’Inter si prepara sabato a cominciare il campionato, in casa contro la Fiorentina. Nainggolan è una riserva extra lusso per Vidal. Perisic potrebbe entrare in fascia sinistra per fare rifiatare Young, e via così. Basterà per superare la Juve nella corsa scudetto? È presto per dirlo. Di sicuro, una tale abbondanza di giocatori di qualità toglie ogni alibi all’Inter e agli interisti: questa volta l’obiettivo dev’essere il Tricolore.
Fonte www.repubblica.it