L’epilogo della Champions è molto, molto lontano. E’ la consolazione per una Juventus che deve compiere ancora molta, molta strada per arrivarci, come ha mostrato la sconfitta contro il Barcellona. Ancor più consolante il fatto che un bel pezzo di quella strada lo farà con il teletrasporto quando Pirlo ritroverà Cristiano Ronaldo e De Ligt, Chiellini e Alex Sandro. Una bella accelerata la darà il ritorno alla miglior condizione di elementi chiave oggi non al top, come Dybala e Bentancur, mentre il resto dipenderà dalla maturazione: dei giovani come Kulusevski e Chiesa e soprattutto della squadra. Il tempo c’è: se la corsa al primo posto si è enormemente complicata, ma il pari tra Ferencvaros e Dynamo non minaccia la qualificazione.
Sarà che, come lo stesso Pirlo ha ammesso dopo il pareggio contro il Verona, la Juventus sembra accendersi dopo aver preso uno schiaffo: fatto sta che i bianconeri contro il Barcellona provano a darselo subito da soli. Così dopo due minuti Demiral serve Messi in area: Bonucci salva in angolo e da lì nascono prima una respinta di Szczesny su tiro di Pjanic e poi un palo di Griezmann servito dal bosniaco. Scampato il pericolo la squadra bianconera non si intimorisce e pressa alto, costringendo Pjanic a un errore simile a quello di Demiral, del quale Kulusevski non approfitta, chiuso da Lenglet.
Apre un gol di Dembelè
La partita è vivace e infatti l’equilibrio dura poco: al 14′ il Barça incassa il credito con la fortuna con una deviazione con cui Chiesa trasforma in pallonetto imprendibile un tiro senza troppe pretese di Dembelé, liberato da un cambio campo sontuoso di Messi. Le disgrazie non vengono da sole per la Juventus, che due minuti dopo si vede annullare per la terza volta in tre partite un gol di Morata per fuorigioco (questo decisamente più evidente rispetto a quelli contro Crotone e Verona), e poco dopo vede Cuadrado toccarsi la coscia destra e chiedere l’intervento del massaggiatore. Il colombiano regge e regge anche la squadra bianconera, anche grazie a Messi che al 22′ fallisce stranamente il colpo da ko sprecando un assist di tacco delizioso di Griezmann. Alla mezzora Morata avanza ufficialmente la candidatura a “Scarpa d’oro in fuorigioco”, girando in rete al volo un cross di Cuadrado ma in posizione ancora irregolare, mentre poco dopo Szczesny si candida a guanto d’oro salvando tutto su Dembelé. Il Barcellona dà chiaramente l’impressione di essere più pericoloso, ma la Juventus tiene il campo e all’intervallo la partita è ancora aperta.
La chiude Messi
La ripresa si apre con il Barcellona che sale come una marea, la Juventus annaspa per restare a galla, ma tecnica, esperienza e personalità blaugrana sembrano poterla sommergere da un momento all’altro. Morata pare issarla su una zattera all’11′ firmando il pareggio da due passi su un tiro cross in mezza rovesciata di Cuadrado, ma ovviamente il Var coglie il tacco del suo piede sinistro in fuorigioco (che c’è, intendiamoci) e quindi si resta sullo 0-1. E la marea rosa riprende a salire. Koeman la alimenta inserendo Ansu Fati per Dembelé al 20′, ma è la Juventus a rendersi due volte pericolosa, con conclusioni però fuori misura di Kulusevski (dopo un bel triangolo con Morata) e di Rabiot. Peccati mortali, in una serata così. La difesa bianconera resiste finché Demiral si prende la seconda ammonizione con un fallo ingenuo al 40′ e Bernardeschi ne commette uno altrettanto ingenuo in area al 45′ su Ansu Fati: e su rigore Messi chiude i giochi.
Fonte tuttosport.com