Da qualunque parte si volti, Andrea Pirlo non trova un solo reparto in cui non ci sia un problema fisico. Si tratta di una condizione già abituale compagna di viaggio di quelle squadre (come la Juventus) impegnate su fronti molteplici e che diventa di complicata gestione in una stagione come l’attuale, i cui tempi sono stati dettati dalla pandemia: un campionato cominciato tardi, quasi senza soluzione di continuità con quello precedente, una Champions League pressoché settimanale nella fase a gironi e altri appuntamenti da infilare in calendario (Coppa Italia e Supercoppa italiana).
Corsa a ostacoli
Una corsa a ostacoli su lunga distanza, in cui non è stato ancora possibile indovinare una data per recuperare Juventus-Napoli e in cui capita di giocare dieci partite in un mese, come successo ai bianconeri dal 17 gennaio al 17 febbraio. Logico, quindi, fare settimanalmente la conta. E in attacco, per il posticipo di questa sera contro il Crotone, l’appello di Pirlo trova il solo Cristiano Ronaldo arruolabile al 100% in prima linea. Dejan Kulusevski (candidato all’altra maglia da titolare in attacco) è stato debilitato da un raffreddore, Alvaro Morata fa i conti con le conseguenze di un fastidioso virus intestinale, mentre Paulo Dybala rischia di trasformarsi in un mistero doloroso nel rosario juventino. Per ammissione alla vigilia dello stesso allenatore, che avrebbe piuttosto sperato di averlo finalmente per qualche minuto dopo una assenza che ha superato abbondantemente il mese: «Paulo non sarà disponibile. Purtroppo, invece di migliorare, le cose rimangono uguali: il dolore al ginocchio persiste, occorre aspettare ancora qualche giorno». Una situazione di reparto che finisce per porre tutto (o quasi) sulle spalle di Ronaldo.
Fonte tuttosport.com