Juve, clamorosa rimonta sull’Atletico Madrid. Un grande Cristiano Ronaldo, che firma una tripletta, trascina una squadra che gioca la migliore partita della stagione. Un goal nel primo tempo, due (uno su rigore) nel secondo. Atletico mai pericoloso, salvo che per un’occasione di testa di Morata nella prima metà di gioco.
Come la Roma lo scorso anno con il Barcellona, anche la Juve riesce a ribaltare una spagnola eliminandola dalla Champions League. L’Atletico Madrid viene sotterrato dall’incubo Cristiano Ronaldo, autore di una prova meravigliosa che fissa il 3-0 finale e spedisce i bianconeri ai quarti mandando in estasi lo Stadium.
Gli uomini di Allegri con un inizio perfetto rischiano subito di riaprire il discorso qualificazione, visto che dopo appena 4’ di gioco una zampata di Chiellini gonfia la rete di Oblak, ma un precedente fallo di Ronaldo sullo stesso portiere ospite vanifica tutto.
La Juve è aggressiva e prova a non far ragionare gli spagnoli, bravi a chiudersi in fase di non possesso e ordinati quando si tratta di costruire. Il primo spunto dei Colchoneros arriva al 22’ con Koke, che tenta la botta di potenza da fuori senza però inquadrare lo specchio.
Griezmann invece la porta di Szczesny la centra, ma i guantoni del polacco respingono nonostante il disturbo in fuorigioco di Morata. La Juve non si spaventa e poco prima della mezz’ora colpisce: cross di
Bernardeschi, testa di Ronaldo e lo Stadium impazzisce di gioia spingendo sempre più forte i bianconeri.
Bernardeschi è ispirato e ci prova prima su punizione poi con una rovesciata, in entrambi i casi però la mira è sballata. Prima del riposo si fa vedere ancora la squadra di Allegri con un colpo di testa centrale di Chiellini, che Oblak riesce a smanacciare in calcio d’angolo, poi Morata fa correre un brivido lungo la schiena di Szczesny colpendo male con la fronte un bel cross di Koke.
La Juve però parte forte anche nella ripresa e al 4’ ristabilisce il perfetto equilibrio nel punteggio ancora con Ronaldo, che stavolta stacca più in alto di tutti su cross di Cancelo, beffando Oblak per una questione di centimetri (palla respinta quando già tutta dentro). I bianconeri provano ancora a spingere per ribaltare del tutto la situazione, ma con il passare dei minuti la stanchezza si fa sentire e i ritmi calano leggermente. In tutto ciò Szczesny è spettatore non pagante con l’Atletico che non si rende quasi mai pericoloso (0 tiri in porta fino al triplice fischio).
All’82’ il baby Kean rischia di far venire giù lo Stadium fallendo un gol apparentemente facile, poi però ci pensa il solito Ronaldo a trasformare il calcio di rigore concesso per un fallo su Bernardeschi: 3-0 e la Juventus vola ai quarti di finale al termine di una rimonta epica.
Dopo la paura, torna il sogno
Eureka, il terrore del fallimento sportivo è diventato trionfo, anche finanziario. Con prospettive che da nerissime diventano rosee, ovunque. La società torinese, che dalla Champions 2018-2019 ha già incassato 75 milioni di euro, ne guadagna subito almeno altri 30, biglietteria inclusa, che possono diventare 50, in caso di vittoria finale. Grazie ai premi Uefa di 10,5 milioni per i quarti, 12 per le semifinali, 15 per la finale, 4 per la vincitrice.
Più, l’automatica promozione alla Supercoppa di Istanbul, che mette in palio altri 4.5 milioni per chi la spunta e 1,5 per la finalista. Inoltre, con l’impresa di Torino, le azioni in Borsa della società riacquisteranno subito slancio dopo il crollo del 22 febbraio, come contraccolpo del ko dell’andata con l’Atletico. E gli introiti tv, la prima voce del bilancio della Vecchia Signora, riprenderanno a strizzare l’occhio al presidente Agnelli. Insieme ai bonus degli sponsor, alle amichevoli di lusso, ed al merchandising che si affaccia su nuovi lidi.
Cristiano Ronaldo dopo il terzo goal all’Atletico Madrid (Filippo Monteforte/AFP)
L’investimento CR7: il ritorno c’è
Ma, al di là del risultato sportivo, al di là dei conti economici, chi ci guadagna maggiormente, oggi, è l’immagine stessa della società, con la sua capacità di far quadrare il bilancio e insieme di progettare e validare l’inserimento di un campione come Cristiano Ronaldo. Un investimento così importante moltiplica il valore dell’immagine mondiale di una società sportiva modello. E restituisce tutti gli italiani il sorriso e l’orgoglio che i fatti quotidiani e le prospettive sociali ed economiche future appassiscono continuamente.
Grazie, quindi a questa grande squadra che, con Real Madrid e PSG fuorigioco, forte di un campionato già stravinto e fiera dell’ottavo scudetto consecutivo, può sentirsi per la prima volta super anche in Champions. Diventando la favorita per il trofeo che più desidera e che, dopo l’impresa di Torino, merita più che mai.
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