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Juve, quale Rabiot? Quello di sempre

INVIATO A GENOVA – A volte non ci si pensa anche perché se no, poi, tutto o quasi diventerebbe più pesante, troppo pesante. In realtà è proprio così: oggi siamo spesso e volentieri ciò che abbiamo scelto ieri. Vale per tutti, giovani e meno giovani e in ogni campo, lavoro e affetti. Ecco, a proposito di lavoro, ieri l’importanza e il peso delle scelte li ha vissuti per 90 minuti monsieur Rabiot. Perché si è trovato a correre sul prato verde di Marassi con indosso la maglia bianconera della Juventus in quanto, meno di una settimana prima, aveva risposto, “No, merci”, all’offerta del Manchester United di firmare un ricco contratto quadriennale che lo avrebbe portato a giocare insieme a Cristiano Ronaldo in Premier League. Non sappiamo quanto abbia impiegato a decidere insieme alla mamma-agente Veronique, probabilmente non moltissimo, certo è che in poco più di un secondo, pronunciando “No, merci”, ha dato un indirizzo preciso al suo presente-futuro, almeno sino a giugno quando si libererà a zero euro dalla Vecchia Signora per abbracciare una nuova avventura.

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Intanto si dovrà concentrare al massimo e dare il 110% a Torino per onorare al meglio i 7,5 milioni che la Juventus gli pagherà sino a metà del 2023 ma non solo. Anche per farsi vedere e quindi brillare nella prossima sessione di mercato in cui Madame Veronique proverà a capitalizzare al meglio il nuovo contratto. Nel frattempo la Juventus ha accettato il “no” del giocatore, che ha significato per la società non incassare 20 milioni e la possibilità di ingaggiare subito Paredes, comunicando chiaramente ad Allegri che nei confronti del francese non ci sarebbe stata nessuna censura da parte della dirigenza. E così il livornese decide di utilizzarlo subito, piazzandolo come mezzala sinistra a fianco di Locatelli, premiando la sua fisicità ed esperienza. La sua prestazione? Piuttosto incolore, almeno sotto il profilo dell’assistenza alla costruzione della manovra offensiva. Tanta corsa, vabbè, ma è solo una parte del calcio e zero idee con la palla tra i piedi, così come le incursioni. Nel primo tempo ha la possibilità di scagliare una bordata di controbalzo dal limite dell’area e spara sì la palla, ma a dieci metri abbondanti dal palo, mentre nella ripresa trova il gol con un tiro di prima semplice, libero in mezzo all’area, ma il Var annullerà per la precedente posizione di fuorigioco di Vlahovic. Quale Rabiot dopo il suo no allo United? Il solito. Quello che piace molto ad Allegri e Deschamps anche se non è così facile capire perché. 

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