La Juventus è “in attesa della fissazione dei ricorsi al Tar” per i due scudetti di Calciopoli. La questione torna d’attualità dopo le risposte del presidente bianconero, Andrea Agnelli, alle domande dei soci in vista dell’assemblea in programma oggi presso la sede della Continassa. Non più all’Allianz Stadium, scelta obbligata per i problemi di sicurezza legati al Covid 19. Assemblea in cui i soci saranno rappresentati da un delegato, con le consuete domande anticipate ai giorni precedenti e inviare via fax dagli azionisti. Tra queste quella di Andrea Danubi, che ha riaperto la questione Calciopoli, tema su cui la società bianconera non getta la spugna in attesa del ricorso al Tar: “Abbiamo nel corso degli anni esperito tutte le azioni a tutela della Società per ottenere quanto dovuto – si legge nella risposta -. Siamo in attesa della fissazione dei ricorsi al Tar che da ultimo abbiamo proposto avverso la decisione degli organi della giustizia sportiva e del Coni. Ogni tentativo di ottenere la riassegnazione degli scudetti sarà effettuato dalla Società”.
Il caso Suarez
Non solo Calciopoli nelle domande avanzate da due soci e pubblicate sul sito della Juventus. Spicca infatti una lunga serie di questioni (102) poste da un altro azionista, che oltre a chiamare in causa argomenti privati (“Il presidente crede nel Paradiso?”) hanno toccato punti sensibili. Come la questione Suarez, per la quale “non sussiste nessun rischio di responsabilità per la Società”. Per poi smentire l’esistenza di un accordo con l’Università per stranieri di Perugia per portare altri calciatori, in questo caso della Primavera, a sostenere gli esami: “Non è vero. Le frasi riportate non corrispondono al contenuto delle telefonate. Sono frutto di un racconto distorto effettuato improvvidamente da personaggi tenuti all’osservanza del segreto istruttorio. L’indagine è in corso ed è coperta dal segreto come più volte ribadito dal Procuratore di Perugia Dott. Cantone. La Juventus è del tutto estranea alla vicenda dell’esame di Luis Suarez, esame che il giocatore ha deciso autonomamente di affrontare nonostante la Juventus avesse già comunicato a lui e pubblicamente la volontà di non tesserarlo”.
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Non poteva mancare, nel lungo elenco di domande piccate formulate dall’azionista Marco Bava, anche un riferimento alla questione delle infiltrazioni della Ndrangheta nella tifoseria bianconera. Con una domanda specifica sull’incontro tra il presidente Agnelli e la famiglia Dominiello: “Non è mai avvenuto. È il contenuto (falso) della minaccia estorsiva che è stata immediatamente denunciata. Tutti gli episodi sono stati denunciati dalla Juventus attraverso i funzionari operativi. La Società si è costituita parte civile nel processo sorto a seguito di tali denunce”.
Fonte www.repubblica.it