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Juventus, Pirlo: “Guardiola esempio da seguire, voglio imporre il gioco anche al Bernabeu”

TORINO – L’esempio di Guardiola, “uno dei migliori”, senza dimenticare quanto imparato dagli allenatori che hanno contraddistinto la sua carriera. Con l’obiettivo di vincere al primo anno in panchina. Andrea Pirlo ha parlato al sito della Uefa, raccontando il percorso che l’ha portato a diventare allenatore e gli obiettivi del suo cammino in bianconero. “Diventare allenatore è stato praticamente automatico – ha spiegato l’allenatore della Juventus -, la passione è cresciuta giorno dopo giorno dopo il mio stop. Ho avuto grandi allenatori, il top mondiale: da Lucescu, un vero maestro, fino a Lippi, Ancelotti, Conte e Allegri. Da ognuno voglio prendere qualcosa, quello è il mio obiettivo”. 

L’esempio Guardiola

Prendere il meglio da ogni allenatore non esclude la presenza di un punto di riferimento per la panchina, un esempio da seguire. Che Pirlo identifica in Guardiola: “E’ un esempio per chiunque, ha dimostrato di essere uno dei migliori fin dalle giovanili del Barcellona confermandosi poi in prima squadra. Per chi inizia questa carriera e vuole un calcio propositivo, lui è un modello”. Calcio propositivo che è un punto di riferimento anche per l’allenatore bianconero: “Il mio calcio dev’essere offensivo, per imporre il gioco in tutti gli stadi, anche al Santiago Bernabéu”. 

La Champions League

Inevitabile parlare di Champions League, l’obiettivo della Juventus che Pirlo ha vinto due volte con la maglia del Milan. Ma che, a differenza di qualche anno fa, non annovera più le cosiddette squadre materasso: “Sono tutte forti, non si può sbagliare, servirà sfidarle tutte con il medesimo entusiasmo e la stessa attenzione”. Un compito difficile per chiunque e in cui i sorteggi svolgono un ruolo chiave: “È molto dura e dipende spesso dai momenti. Il momento critico sono le gare ad eliminazione diretta di marzo, perché alcune sono già pronte, mentre altre stanno ancora cercando il ritmo dopo la preparazione invernale. In quel caso serve anche un po’ di fortuna nel sorteggio; se arrivi in quei momenti con la squadra non in perfette condizioni, hai buttato una stagione”.

La squadra

L’arrivo di Pirlo è coinciso con un ringiovanimento della rosa bianconera: gli arrivi di Kulusevski, Chiesa, Arthur e McKennie ha svecchiato la squadra e fatto ripartire il progetto Juventus. Senza dimenticare i senatori: “Ho trovato i miei ex compagni molto disponibili, hanno capito il mio ruolo in fretta. Sanno cosa significa giocare e vincere nella Juve, e sanno anche cosa vuol dire lavorare con me, mi possono aiutare molto. I calciatori che ho hanno grande qualità e sono giovani. Al termine di un ciclo si deve ripartire con atleti giovani, è giusto così. Per fortuna abbiamo preso questi ragazzi. L’obiettivo è farli crescere e diventare campioni”. Chi campione lo è già è Cristiano Ronaldo, una scoperta per Pirlo: “Un simbolo del calcio mondiale e sono contento di averlo, un esempio per tutti con la sua voglia di lavorare come un ragazzino nonostante i 35 anni. Ha la stessa passione tutti i giorni e vederlo allenarsi e poi giocare è un piacere”. 

Fonte www.repubblica.it

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