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Juventus, Ronaldo si ricarica con la CR7 League

TORINO – Non è il José Alvalade, lo stadio del battesimo ai tempi dello Sporting, ma è sempre Portogallo. E in patria Cristiano Ronaldo è una divinità ovunque. Dal nord al sud, passando per le isole. La leggenda di CR7 è iniziata a Madeira ed è proseguita a Lisbona. Ma il numero 7 juventino, supereroe nazionale per eccellenza, è venerato anche a Porto, dove tra l’altro sorge il quartier generale dell’impero del suo super agente Jorge Mendes. Rituffarsi nella competizione che più ama da casa non cancellerà del tutto lo smacco per la mancata partecipazione alla scorsa final eight di Lisbona, ma è comunque un bel modo per dare il via a quella che tutti, anche al di fuori del Portogallo, hanno ribattezzato la CR7 League. Cristiano è il Re della Champions e in particolare della fase a eliminazione diretta: 134 gol complessivi, 67 dei quali nelle partite da dentro fuori. C’è chi dice che le reti vadano pesate e non soltanto contate. Nel caso del cinque volte Pallone d’Oro non cambia nulla. Semplicemente più si alza la temperatura e più lui è abituato a fare ancora di più la differenza. Era così ai tempi del Manchester United e del Real Madrid, con cui ha vinto la bellezza di cinque Coppe con le grandi orecchie (una con gli inglesi, quattro con gli spagnoli), ed è stato così anche nelle prime due campagne bianconere. Cristiano non è ancora andato oltre ai quarti con la Juventus, ma nella fase a eliminazione diretta è stato comunque CR7: 5 gol tra Atletico (ottavi) e Ajax (quarti) nel 2018-19 e 2 contro il Lione (ottavi) nel 2019-20. Tutte le reti bianconere della seconda fase portano la sua firma.

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In missione

A Ronaldo, però, il numero che interessa di più è un altro ed è quello delle Champions. Non essendo un tipo che si arrende facilmente, tutt’altro, CR7 ha sempre in testa una missione precisa: riportare la Coppa nella bacheca della Juventus, dove manca dal 1996. La caccia alla sesta – con tre club diversi – riparte mercoledì dal suo Portogallo. Cristiano si presenta a Porto con una andatura da CR7 tanto in Champions (4 gol in 4 partite nel girone nonostante lo stop per il Covid) quanto a livello generale (23 reti in 26 presenze), ma con un feeling e una fiducia superiori agli ultimi anni. Merito del rapporto instaurato con Andrea Pirlo e del ruolo di leader e trascinatore del gruppo. Un Ronaldo più stile Nazionale che Real Madrid, racontano in Portogallo.

La Nations

Il fatto di giocare al Do Dragao rafforzerà il clima da Seleçao lusitana. Lo scorso autunno, causa un fastidio al piede, Ronaldo non è sceso in campo nel tempio del Porto, seguendo dalla tribuna il match contro la Croazia. Ma Cristiano, ovviamente  ha tanti bei ricordi anche lì. Al Do Dragao ha segnato una tripletta alla Svizzera in Nations League (5 giugno 2019) e pochi giorni dopo, sempre a Porto (9 giugno), ha alzato al cielo il secondo trofeo vinto col Portogallo dopo Euro 2016. La Nations League è (per ora) l’ultimo trionfo internazionle di CR7. Aspettando la fase finale di questa Champions con la Juventus e l’Europeo di giugno con il Portogallo.

Fonte tuttosport.com

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