Si è confermata ieri la più forte atleta al mondo nel nuoto in acque libere, una disciplina sportiva massacrante in cui è conosciuta con il soprannome di “Caimana del Piave”. E pensare che il suo successo iniziò grazie alla generosità dei compaesani
Barbara Pozzobon ha 24 anni e vive a Maserada sul Piave, comune della provincia di Treviso situato sulla sponda destra del fiume sacro alla Patria. Sarà per l’acqua che ha bagnato tante battaglie, sarà per il carattere indomito del suo corso, dal Piave Barbara ha preso il piglio della combattente, che sfodera nella sua grande passione sportiva, il nuoto, diventata da qualche mese a questa parte anche la sua professione. Da maggio, infatti, Barbara Pozzobon, cresciuta nella formazione trevigiana USD Hydros, è entrata a far parte delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo militare più prestigioso d’Italia. E vi è entrata per le imprese compiute nella specialità delle maratone in acque libere, uno sport non esattamente alla portata di chiunque: si tratta di gare sulla distanza minima di 25 km nelle acque (non sempre confortevoli) di fiumi, mari e laghi, per le quali l’atleta trevigiana si allena percorrendo mediamente 100 km a settimana in piscina.
L’ultima gara l’ha disputata e vinta ieri, la 53^ edizione della Maratona del Golfo Capri – Napoli: 36 km da Le Ondine Beach Club di Capri alla terra ferma, col traguardo posto al Molosiglio, a ridosso del Circolo Canottieri Napoli, per quella che è considerata una delle più affascinanti e leggendarie maratone internazionali di nuoto in acque libere. Barbara ci è arrivata con il soprannome di “Caimana del Piave”, con cui è ormai nota universalmente, avendo vinto ad agosto, per il secondo anno consecutivo, il titolo di coppa del mondo della disciplina.
Quando la “Caimana del Piave” vinse grazie a una colletta dei concittadini
Un nome che le è stato attribuito per via delle sue origini, per quel carattere ostinato da combattente che la lega al fiume Piave e anche alla sua gente. Nel febbraio 2017, quando ancora non era un’atleta professionista, Barbara riuscì a partecipare alla sua prima gara di coppa del mondo, in Argentina, grazie ad una colletta dei concittadini di Maserada sul Piave che le pagarono il viaggio: ad attenderla, una maratona di 56 km attraverso le acque melmose del fiume Coronda, che lei da esordiente e contro ogni aspettativa vinse davanti ad una decina di concorrenti ben più quotate di lei.
Una storia che fece il giro del mondo, la favola di una “Cenerentola” amata dalla sua comunità al punto da aiutarla in ogni modo ad esaudire il suo sogno: e lei, per ricompensare tanta gentilezza, non ha fatto altro che realizzarlo. Da allora la Cenerentola è diventata una regina, capace di inanellare una serie di risultati straordinari: medaglia d’argento nella 32 km attraverso le gelide acque del lago St-Jean in Canada, oro nella 25 km della Maratona del Lago di Ocrida, in Macedonia, il più antico lago d’Europa, e poi un sesto posto alla Capri-Napoli. Risultati che, un anno fa, le consentirono di ottenere il punteggio più alto nella classifica finale del circuito di coppa del mondo e laurearsi così migliore atleta nella disciplina.
La Cenerentola diventata Regina: una campionessa della gente del Piave
Un esito ribadito quest’anno, durante il quale la Pozzobon è andata a vincere tutte le gare, anche quelle che non aveva vinto dodici mesi prima, sbaragliando letteralmente la concorrenza. A nessuna atleta italiana prima di lei era riuscito di vincere per due anni consecutivi questa estenuante competizione a tappe (complessivamente gli atleti che l’hanno portata a termine hanno percorso a nuoto 118 km).
E così Barbara Pozzobon oggi è la più forte nuotatrice al mondo nelle lunghe distanze, un’autentica dominatrice di fiumi, mari e laghi, in cui fa prevalere tutta la forza e la resistenza forgiate dal Piave. Fuori dall’acqua, invece, è una ragazza semplice e timida, legatissima alla sua famiglia e al suo paese, che dopo aver sostenuto economicamente l’avvio del suo successo, continua a seguire le gesta della “Caimana” attraverso un foltissimo gruppo Facebook. “È una campionessa del mondo, ma resta la vicina di casa di tutti, con cui tutti, soprattutto i ragazzi, si possono rapportare”, ha detto di lei il sindaco di Maserada sul Piave, Anna Sozza. Quella di Barbara, d’altra parte, è una favola che raramente è stata scritta nel mondo dello sport, una favola in cui l’impresa di un singolo diventa il patrimonio di un’intera comunità. Una favola che riscrive lo stesso concetto di rappresentanza di un atleta rispetto al suo gruppo, alla sua città, alla sua nazione, mettendo in luce con ancora più evidenza quanti e quali sacrifici siano necessari nella vita per primeggiare nello sport. Perché magari Caimani del Piave si nasce, ma campionesse del mondo si diventa.