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Lazio-Atalanta 1-4: Gomez il trascinatore, nerazzurri irresistibili

ROMA –Come nella prima partita dopo il lock down, l’Atalanta piega la Lazio – stavolta travolgendola con quattro gol a uno – confermando ciò che si era notato già nelle due gare dello scorso campionato: quella bergamasca è la squadra che i biancocelesti soffrono di più. Perché è micidiale in contropiede e poi, nell’uno contro uno a centrocampo, i muscoli, l’aggressività e soprattutto il dinamismo dei mediani e dei cursori di fascia di Gasperini – decisivi Hateboer e Gosens – hanno la meglio sui diretti avversari. Inzaghi, va detto, ha favorito la tattica di rimessa dell’Atalanta con un pressing esagerato – forse serviva un piano gara più scaltro – e alzando fin troppo il baricentro. Ne è venuta fuori una partita spettacolare, sì, con la Lazio che ha nei primi 10 minuti ha mostrato gran calcio con il suo palleggio, i suoi schemi (costruzione dal basso per trovare varchi e cambio gioco nella parte libera dello schieramento avversario), ma appena l’Atalanta ha avuto l’occasione giusta, ha colpito e affondato i biancocelesti.
 
È successo all’10’, con Hateboer che ha superato in elevazione Marusic – il montenegrino ha protestato per una presunta spinta, ma gol regolare – e ha rimesso il pallone al centro dell’area, dove Gosens, sempre formidabile nelle incursioni, lo ha spinto agevolmente in rete dopo una sfortunata deviazione di Radu. La Lazio è tornata a fare il suo gioco, l’Atalanta ha atteso furba e ha piazzato il colpo del ko al 32’. Protagonisti ancora i due “quinti” di Gasperini: Hateboer, lasciato solo da Marusic, su perfetto cross di Gosens firma il 2-0 con un piattone perentorio.
 

Marusic e Patric, i migliori della Lazio a Cagliari, sono stati i peggiori questa sera. Su una respinta di testa sbagliata del difensore spagnolo, Gomez ha piazzato il diagonale del 3-0. Dall’altra parte, solo una traversa per Immobile. Il suo partner d’attacco è cambiato nel riscaldamento: mal di schiena per Correa, che negli spazi lasciati dalla difesa dell’Atalanta poteva essere pericoloso, e dentro Caicedo. Partita nervosa, anche, perché gli allenatori non si amano e le ultime sfide hanno lasciato scorie velenose: lite Luis Alberto-Freuler, ammonizione per entrambi. Il primo tempo finisce come la partita d’andata dell’anno scorso, 0-3. Anche se stavolta l’Atalanta non ha dominato nel gioco come in quella occasione. Però a centrocampo Leiva, reduce da lunga inattività, è ancora in difficoltà (non a caso è stato sostituito al 4’ della ripresa da Cataldi), quindi la difesa – il reparto più fragile della Lazio – non ha adeguata copertura e soffre di fronte alle iniziative sempre rapide e ben organizzate degli uomini di Gasperini. Ingenui i biancocelesti, con le stelle Luis Alberto e Milinkovic in ombra, implacabili i nerazzurri, trascinati da Gomez in versione uomo-gol più che uomo-assist.  
 
Nella ripresa, al 10’, gran parata di Sportiello su Marusic, decisamente più valido in fase offensiva. E al 12’ arriva la rete del 3-1 di Caicedo (dopo la presunta simulazione dell’anno scorso contro la Fiorentina, gli arbitri non gli fischiano neanche falli evidenti che subisce), bravo a inserirsi in area su lancio di Milinkovic e ad aggirare Sportiello. Subito dopo Immobile, da solo davanti al portiere, spreca la palla-gol del 2-3: la chance che poteva riaprire la partita. Richiusa al 16’ da una prodezza di Gomez: altro diagonale, stavolta di sinistro, sotto l’incrocio dei pali. Con Patric a guardare. Terzo gol del Papu in due partite: non si è ripetuta, dunque, la rimonta dell’anno scorso, quando i biancocelesti agguantarono il 3-3 nel recupero. Troppo più matura, ormai, la squadra di Gasperini, sicuramente cresciuta in personalità anche grazie all’esperienza in Champions. 
 
La certezza è che l’Atalanta – a punteggio pieno e già in salute – si dimostra attrezzata per dare fastidio a Juve, Inter e Napoli in ottica scudetto, mentre la Lazio non ha ottenuto dal mercato quello che serviva: un grande difensore. Hoedt non sembra in grado di colmare le lacune evidenziate stasera dalla retroguardia di Inzaghi, che pure l’anno scorso era stata la seconda migliore del campionato. Ancora una volta in difficoltà, la Biancoceleste, quando deve giocare ogni tre giorni: non un buon segnale in vista della sfida con l’Inter di domenica e soprattutto della Champions. Ma è anche vero che, dopo la sosta, Inzaghi potrà finalmente contare su 4 nuovi acquisti (Fares, lo stesso Hoedt, Muriqi e Andreas Pereira) e recupererà Luiz Felipe, difensore di spessore sicuramente diverso rispetto a Patric. Ma contro un Papu così, sarebbe dura anche per lo stopper più forte del mondo. 

Lazio (3-5-2): Strakosha 5 – Patric 4,5, Acerbi 5, Radu 4,5 (13’ st Bastos 5,5) – Lazzari 4,5 (11’ Anderson 5,5), Milinkovic 5 (25’ Akpa 5,5), Leiva 5 (4’ st Cataldi 5,5), Luis Alberto 5 (25’ st Escalante 5,5), Marusic 4,5 – Caicedo 6, Immobile 5. All. S. Inzaghi 5
Atalanta (3-4-2-1) Sportiello 6,5 – Djimsiti 6(1’ st Romero 6), Palomino 7, Toloi 7 – Hateboer 7,5, Freuler 6,5, Pasalic 6 (11’ st De Roon 6), Gosens 7,5 (45’ Mojica sv) – Malinovskyi 7, Gomez 8 (37’ st Muriel sv) – Zapata 6 (37’ st Lammers sv). All: Gasperini 7,5
Arbitro: Maresca 5,5
Reti:  10’ Gosens, 32’ Hateboer, 41’ e 16’ st Gomez, 12’ st Caicedo
Note: ammoniti Marusic, Djimsiti, Luis Alberto, Freuler, Lucas Leiva, Cataldi, Acerbi, Caicedo
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Fonte www.repubblica.it

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