ROMA – Il re degli assist ha deciso di fare tutto da solo. Con un’atipicità rispetto a come aveva abituato tifosi e addetti ai lavori fino alla scorsa stagione, quest’anno Luis Alberto segna di più e serve di meno. I numeri parlano chiaro: lo scorso anno era il re degli assist della Serie A, primo fra tutti a fine campionato con 15 servizi vincenti per i compagni in 36 partite giocate. Una costante, a tratti era una sentenza. Quest’anno invece il “Mago” lo è soprattutto nel vedere la porta, con già 4 centri in 15 incontri di A, già eguagliata la quota di due anni fa e a due lunghezze dalle reti segnate lo scorso anno (6).
Verso il record personale
Di questo passo, il numero “dies” laziale può puntare anche agli 11 gol del 2017/18, suo record personale in carriera nei massimi campionati. Ma quanto ad assist, lo spagnolo sembra ormai aver ceduto lo scettro a Milinkovic–Savic, primo dei laziali con 5 assist in campionato. In casa Lazio c’è chi sospetta che il calo di rendimento dello spagnolo negli assist sia una delle dirette cause della maggiore difficoltà a trovare la via del gol con la stessa facilità mostrata nella stagione appena trascorsa, quando la squadra di Simone Inzaghi concluse il torneo al quarto posto con il terzo miglior attacco del campionato a 79 reti segnate. Quest’anno si fa più fatica, quello di Inzaghi è il settimo attacco del campionato, con 27 reti realizzate a fronte di 25 gol subiti.
Equilibrio
Un sostanziale equilibrio che finora ha prodotto per la Lazio un misero ottavo posto, anche se l’Europa è sempre lì a pochi passi. Ma c’è sempre meno tempo da perdere e una classifica da tornare ad aggredire provando a vincere la terza partita consecutiva che è un’impresa che quest’anno non è ancora riuscita ai biancocelesti. Contro i giallorossi, quindi, per l’orgoglio cittadino ma anche per ritrovare quella continuità persa e che invece nell’ultimo periodo ha ritrovato proprio un Luis Alberto apparso piuttosto già di tono tra novembre e dicembre […]
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Fonte tuttosport.com