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Le ore calde del mercato della Juve, il sacrificio può essere Dybala

TORINO – La Juventus ha un sacco di idee in testa e una gerarchia degli obiettivi ormai precisa, ma non ha ancora ben chiaro come perseguirli perché la situazione finanziaria del club è tutt’altro che florida: ai 50 milioni di rosso dell’ultima semestrale si sono aggiunti i danni procurati dalla pandemia e dalla prematura uscita dalla Champions, senza contare i costi dell’esonero di Sarri.

Se ci sarà la possibilità di fare un investimento di un certo rilievo, verrà fatto su un attaccante. E il primo della lista resta Raul Jimenez, messicano del Wolverhampton (club che è sotto il controllo di Jorge Mendes, il supermanager di Ronaldo), considerato l’ideale per caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche per agevolare il rendimento di Cristiano, il quale ha un modo di giocare monocorde e poco flessibile (dopotutto, è il modo che gli ha consentito di segnare più di 700 gol: perché dovrebbe cambiarlo?) che richiede al suo fianco la presenza di elementi dalle caratteristiche ben precise. E Jimenez è quanto di più simile ci sia a Benzema, l’unico “gemello” che abbia avuto CR7 in questi anni. Il problema è che Jimenez costa: i Wolves ne danno una valutazione di 60 milioni, anche se la recente eliminazione dall’Europa League, anche a causa del rigore sbagliato dal messicano contro il Siviglia, e la mancata qualificazione alle coppe dell’anno prossimo (il Wolverhampton è arrivato settimo in Premier dopo aver sognato persino la Champions) hanno indebolito il potere di negoziazione di un club che, per quanto abbia fatto la storia del calcio inglese, in particolare negli anni 50, oggi non ha lo stesso fascino dei due Manchester, del Liverpool e delle squadre di Londra.

La Juve può arrivare a Jimenez in tre modi: o attraverso degli scambi (ma i Wolves hanno già detto no a Ramsey) o con una formula di pagamento dilazionato, tipo un prestito oneroso con l’obbligo di riscatto tra un anno (in questo senso i buoni rapporti con Mendes possono aiutare) o recuperando soldi attraverso una cessione eccellente. Quindi, quelli di Dybala o di Ronaldo. La Juve sta riflettendo molto su questo punto e teme di trovarsi in un cul de sac. I due fuoriclasse faticano a legare tecnicamente (è la ragione per cui Paratici sta cercando un centravanti più adeguato a entrambi) ma al tempo stesso sono la principale risorsa della squadra. La logica suggerirebbe la cessione di Ronaldo che però, con l’età e i costi che ha (50 milioni per il cartellino e 31 netti di ingaggio per una stagione) non ha praticamente mercato, anche se Mendes sta bussando alla porta di molti club, come ha confermato anche il biografo di Cristiano, Guillem Balaguè, parlando alla BBC: “Il motivo per cui Cristiano Ronaldo è stato accostato al Psg non è perché il Psg ci stia pensando davvero, ma un altro. Jorge Mendes ha avuto istruzioni di trovargli una squadra. Al Real hanno detto che non c’era nessuna possibilità. È stato offerto ovunque, anche al Barcellona. Non so se riusciranno a liberarsene, chi pagherà una cifra del genere?”.

Da parte sua, per quanto possa essere insoddisfatto delle due annate torinesi, Cristiano ha ancora un altro biennio di contratto: se vuole rimanere a certi livelli, e ambire a un’ultima Champions, la Juve è probabilmente l’unica soluzione che ha. È per questo che a Torino stanno allora ragionando sulla posizione di Dybala, che è nel fiore degli anni (ne farà 27 a novembre) ed è adorato dai tifosi, però è anche l’unico che possa garantire un introito considerevole (70 milioni come minimo), evitando anche una spinosissima trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022 e che è di nuovo in fase di stallo, perché le distanze tra domande e offerta sono siderali. Dybala chiede 12 milioni, lo stesso stipendio di De Ligt, il più alto della squadra (Ronaldo a parte, ovvio): se viene considerato il giocatore di riferimento della Juve, vuole che gli venga dimostrato anche in busta paga. Al momento, tuttavia, nessun grande club si è informato sulla Joya.

La situazione è magmatica e ancora molto incerta. Nel frattempo, la Juve tiene d’occhio una serie di soluzioni alternative a Jimenez, tutte di impatto economico decisamente inferiore: si passa da Milik, con cui la Juve ha già un accordo e il cui contratto scadrà a giugno, a Dzeko, da Lacazette a Zapata, attaccanti che costano tra i 15 e i 30 milioni, che magari possono arrivare in prestito o inseriti in qualche scambio. La soluzione low cost comporterebbe la conferma sia di Ronaldo sia di Dybala: i tifosi, per la maggior parte, la caldeggiano.

Fonte www.repubblica.it

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