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L’importanza della propriocezione per correre meglio

La propriocezione è definita come la nostra capacità corporea di trovare l’equilibrio posturale nello spazio e nel tempo senza l’ausilio della vista.

La propriocettiva stimola la risposta neuro-capacitiva e la reazione neuro-muscolare fondamentali per fare lavorare il nostro corpo al massimo delle sue potenzialità e soprattutto in modo corretto.

Durante la corsa si effettua un movimento in monopodalica, cioè appoggiando un piede alla volta. Questo movimento ripetuto continuamente dura una frazione di secondo. In questo brevissimo lasso di tempo il nostro equilibrio versa solamente su piede ed è proprio in quel momento che che i nostri neurocettori entrano in gioco stabilendo il carico sulle articolazioni e distribuendo così il peso e di conseguenza la postura che assumiamo durante la corsa.

L’allenamento della propriocezione per il podista è dunque fondamentale per stabilire il giusto rapporto tra equilibrio, postura e distribuzione dello sforzo.

L’equilibrio nel podista incide molto sull’andamento in quanto il gesto atletico compiuto è un automatismo, in quanto tale richiede un controllo completo del proprio corpo. 

Come sempre ricordiamo che l’allenamento deve essere suddiviso in diversi lavori e carichi differenti per ottenere il miglior risultato mantenendo un buono stato fisico.

In questo caso la porzione di allenamento dedicato alla propriocezione servirà ad attivare la memoria muscolare e allo stesso tempo rinforzare articolazioni, tendini e muscolatura.

Gli esercizi propriocettivi sono in gran parte statici e si possono effettuare con strumenti come la tavoletta, una palla di dimensioni differenti in base alla zona da allenare o con strumenti improvvisati come un cuscino.

Leggi QUI i consigli di Isabella Calidonna, tecnico FIDAL e preparatore fisico CONI, per svolgere correttamente gli esercizi  oppure chiedi al tuo allenatore o personal trainer che elaborerá una scheda di esercizi per migliorare equilibrio, postura e prestazioni.

Testo a cura del Dr. Emanuele Slanzi – Fisioterapista, Milano

Fonte tuttosport.com

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