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Londra amara per Federer: al debutto vince Thiem

 

“Mi piace Londra ma certamente questa volta Nole è un po’ più contento di me di tornarci”: Roger Federer lo aveva detto con un sorriso a metà alla vigilia delle Finals. Certo la sconfitta nella finale di Wimbledon contro Djokovic lo scorso luglio, dopo aver fallito due match-point, è sempre lì da qualche parte nel cervello. E tornare sulle rive del Tamigi, seppure sul veloce indoor della “O2 Arena”, magari un po’ di fastidio glielo ha dato davvero.

Sta di fatto che sul palcoscenico della sessione serale della giornata inaugurale delle Atp World Tour Finals 2019 (veloce indoor, montepremi 9 milioni di dollari) – per il terzo anno griffate Nitto – di scena fino a domenica prossima nella capitale della Gran Bretagna, sede dell’evento dal 2009 e fino al 2020 (poi lascerà spazio a Torino), il campione svizzero, numero 3 del ranking, ha “steccato” la prima cedendo per 75 75, in un’ora e 40 minuti esatti di gioco, all’austriaco Dominic Thiem, numero 5 Atp, protagonista di un’ottima prestazione su quella che non è certo la sua superficie preferita.

Capello più corto del solito ed outfit total black il “Magnifico” inizia il suo Masters andando sotto 0-40 e finendo per subire subito il break, recuperato peraltro nel quarto gioco. Giusto per mettere le cose in chiaro, però, Thiem estrae dal cilindro un lob liftato di diritto che scavalca lo svizzero ed atterra negli immediati dintorni della riga: del resto è utile ricordare a Federer chi è che ha vinto i due confronti disputati quest’anno… (Dominic è in vantaggio per 4 a 2 nei precedenti e si è aggiudicato le ultime due sfide: in finale sul cemento di Indian Wells e nei quarti sulla terra di Madrid). “King Roger”, però, vanta un precedente positivo proprio a Londra nei round robin dello scorso anno quando lasciò appena cinque giochi al giovane rivale. Ma questo è un altro Thiem, capace di farsi pericoloso anche su una superficie che fino allo scorso anno gradiva poco, e Federer se ne rende conto quando subisce un nuovo break nell’undicesimo gioco dall’austriaco che poco dopo archivia il primo parziale (7-5).

Prova a reagire nel secondo set Roger e nel quarto gioco si procura una palla-break che Dominic però cancella al termine di uno scambio taglia-gambe. Federer sembra sempre un filo in ritardo nel colpire, soprattutto in uscita dal servizio ma con orgoglio e carattere resta attaccato alla partita fino all’undicesimo gioco. Qui un paio di risposte insidiose di Thiem uniti ad un paio di gratuiti di Federer costano allo svizzero il break, addirittura a zero. Nel dodicesimo game Roger fallisce una chance per il contro-break, Dominic un match-point, Roger un’altra chance di rientrare in partita e sul secondo match-point è lui a cacciare in rete la risposta di diritto (7-5). Complicandosi terribilmente la vita in queste Finals.

Il 38enne fuoriclasse di Basilea, numero tre del ranking mondiale, alla 17esima partecipazione alle Finals, è uno dei tre protagonisti di questa edizione, insieme a Novak Djokovic e ad Alexander Zverev, ad essersi già aggiudicato il prestigioso torneo, impresa riuscitagli ben sei volte, con tre doppiette consecutive (2003-04, 2006-07, 2010-11). “King Roger” è l’uomo dei record al Masters: è quello che ha vinto più titoli, 6, anche se l’ultimo risale a ben otto anni fa, e giocato più finali, 10 (2005, 2012, 2014 e 2015). Quest’anno Federer ha aggiunto alla sua bacheca altri quattro i trofei (Dubai, Miami Halle e Basilea), portando a 103 il totale, con 52 match vinti e 8 persi (Finals comprese).

Per il 26enne di Wiener Neustadt si tratta invece della quarta partecipazione consecutiva alle Finals londinesi dove non è mai riuscito ad andare oltre la fase round robin. In questa stagione, nella quale ha ingaggiato come coach il cileno Nicolas Massu, l’austriaco ha aggiornato il palmares con altri cinque titoli: Indian Wells, Barcellona, Kitzbuhel, Pechino e Vienna. Per lui, stakanovista anche in questo 2019, un bilancio complessivo di 47 vittorie contro 17 sconfitte (Finals comprese).

 

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