Due procedimenti aperti contro il capitano che a Madrid protestò animatamente contro l’arbitraggio di Oliver. Il pugno duro non serve, l’organismo europeo saprà avere l’elasticità per concedere le giuste attenuanti al portierone bianconero?
Un procedimento per il cartellino rosso e quanto accaduto in campo, un altro per le polemiche dopo la partita. Un mese dopo l’eliminazione dolorosa dalla Champions League, l’esecutivo Uefa mette sotto esame il comportamento di Gigi Buffon nella semifinale di Madrid, vinta dalla Juventus 3-1 ma costata ugualmente l’uscita dalla competizione a causa del risultato d’andata.
Buffon fu espulso dopo l’assegnazione del rigore decisa dall’arbitro Oliver e protestò animatamente in campo, continuando a farlo anche dopo la gara nelle interviste. Accuse pesanti all’arbitro, dovute alla forte delusione per l’esito del match.
L’Uefa prenderà una decisione il 31 maggio. Buffon forse annuncerà il suo addio al calcio. C’è il rischio di una fastidiosa sovrapposizione. Si spera che l’Uefa non decida di calcare la mano con un giocatore che ha sempre dimostrato fairplay ed entusiasmo. Ha sbagliato a Madrid e ha ricevuto montagne di critiche dai benpensanti di cui è pieno questo paese e il web. Ma è stata l’eccezione di una carriera esemplare. La squalifica è inevitabile ma dovrà essere bilanciata, equilibrata. L’Uefa però non brilla in elasticità e lo ha già dimostrato più volte. Come andrà a finire? Vedremo.