Brilla una stella azzurra nel cielo della Diamond League: domenica pomeriggio Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro), al Bauhaus-Galan di Stoccolma, ha vinto, prima volta per un’italiana, i 100 hs. Forse ai blocchi di partenza non c’erano le migliori atlete mondiali della specialità ma la prova della 25enne ligure ha confermato il suo spessore di livello internazionale.
Luminosa ha fermato il crono a 12.88 (+1.4 il vento), davanti alla finlandese Lotta Harala (13.07) e alla danese Mette Graversgaard (13.13, primato nazionale) ma ha l’amaro in bocca per un tempo che secondo lei si può ancora ritoccare, con un’uscita dai blocchi da rivedere: “Non la considero una bella gara, volevo partire molto meglio” ha spiegato l’atleta. “Sapevo che dovevo battere la Harala, che parte meglio tra le quattro più forti. Sui blocchi ero convinta ci dessero ‘al tempo’ perché l’attesa era stata davvero lunga, hanno aspettato un salto dalla pedana dell’asta. E quando lo starter ha sparato non ho proprio accelerato. Poi dal primo ostacolo ho deciso di correre più in scioltezza possibile. Ci stiamo lavorando molto in allenamento ultimamente, perché a volte forzo troppo. Non pensavo venisse fuori un 12.88
così”.
Ligure di Alassio (Savona), Bogliolo si è rivelata un talento fin da quando ha iniziato a concentrarsi sulla specialità, dopo aver praticato vari sport, persino lo sci alpino a livello agonistico. Atleticamente è cresciuta al campo di Albenga con Pietro Astengo, già allenatore dell’ostacolista primatista nazionale Emanuele Abate, passando nel 2016 – dopo la scomparsa del tecnico – sotto la guida dell’ex sprinter azzurro Ezio Madonia, lui stesso allievo di Astengo.
Allenandosi solo due volte a settimana in quell’anno ha vinto il titolo italiano under 23 sui 100 hs. Da lì entrambi hanno capito quale fosse la sua strada. Nel 2018 il salto di qualità: col suo 12.99 Luminosa è stata la quinta azzurra della storia a scendere sotto i 13 secondi. Nel 2019 ha sfiorato di due centesimi il primato nazionale con 12.78, correndo più volte in meno di 12.90.
Pur essendo totalmente assorbita dallo sport non ha messo da parte i libri: seguendo la sua passione per gli animali, di cui è piena la sua casa, studia infatti medicina veterinaria – come suo padre Valentino che esercita la professione ad Alassio – prima a Sassari e poi a Collegno (Torino). Si divide quindi tra Alassio e il campo di Pinerolo (Torino), dove la segue Antonio Dotti.
È un treno in corsa Luminosa: per lei la prossima fermata è il campionato italiano assoluto a Padova il prossimo weekend. Chissà se oltre al titolo italiano riuscirà, davanti ai 500 spettatori (il massimo di ingressi previsto) a battere quel record nazionale di 12.76, fissato nel 2013 da Veronica Borsi.
Fonte www.repubblica.it