LONDRA – Non è stato facile per il City, nonostante il 2-1 al Bernabeu dell’andata, nonostante il “disertore” Bale rimasto a Madrid, nonostante il capitano Sergio Ramos squalificato e stasera hipster sugli spalti, nonostante due regali clamorosi del centrale Varane già all’ottavo minuto con il gol facile facile del sempre presente Raheem Sterling su assist di Gabriel Jesus e il raddoppio dell’attaccante brasiliano. Passa il Manchester City di Pep Guardiola, grazie a un 2-1 non certo agevole all’Emirates Stadium. Ma di fronte c’era comunque un Real Madrid che, seppur abbia venduto cara la pelle (ultimo a mollare Karim Benzema), ha vanificato tutto con i disastri del giovane e talentuoso difensore francese e da un imbarazzante Casemiro, lontano parente della diga di un tempo a centrocampo.
Alla fine, nelle due partite, ha meritato il City, più spietato e concreto dei galacticos, che si sono condannati da soli all’eliminazione con i pessimi errori di stasera oltre a quelli dell’andata, quando al 70′ erano ancora in vantaggio prima dell’harakiri. Ora i blancos possono davvero solo rimpiangere la possibilità di vincere la quarta Champions League con Zinedine Zidane allenatore (per il tecnico francese prima eliminazione dalla Champions da quando guida i Blancos), mentre Pep Guardiola ora spera davvero di bissare il suo oramai lontano e ultimo grande successo in Europa nel 2011, con il Barcellona stellare di Messi.
Ora i citizens ai quarti incontreranno proprio il Lione che ha buttato fuori la Juve e la squadra di Guardiola è sempre più la vera favorita per la vittoria finale, perché oltre alla rosa debordante, rispetto agli anni scorsi il City di Guardiola è una squadra molto più solida del passato, quando si liquefaceva ai quarti o alle semifinali con prestazioni incomprensibili. Adesso invece, basta vedere stasera, il Manchester è una squadra che sa soffrire e che punisce, quando ha la possibilità.
Poi certo, il Real ha steso un tappeto rosso al City sin dai primi minuti, per la gentile concessione di Varane. Il Madrid reagisce e sfrutta soprattutto il lato sinistro degli avversari, con un impalpabile Cancelo sulla linea difensiva. Da lì arriva il pareggio di Karim Benzema, al 27′, sul cross dell’ala 19enne brasiliana Rodrygo, dopo vari tentativi di Modric e dello stesso attaccante francese, talvolta neutralizzati da un sempre attento Ederson.
Ma il Real è una squadra evidentemente convalescente, che accumula errori con Casemiro e anche Courtois, ma Sterling, Gabriel Jesus e uno spumeggiante giovane Foden stavolta non ne approfittano. Il Madrid nel secondo tempo parte bene, con Modric sempre più nel vivo del gioco e Benzema costante pericolo. Ma arriva un altro patatrac di Varane, che va a vuoto sul lancio lungo, e per Gabriel Jesus è facile infilare il 2-1, facendo impazzire di gioia Guardiola. Girandola di cambi, il quasi neolaziale David Silva sfiora anche il 3-1 all’ultimo minuto, ma la partita finisce qua. Il tecnico spagnolo ora sa che potrebbe tornare presto sul tetto d’Europa.
Manchester City-Real Madrid 2-1 (1-1)
MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Walker, Fernandinho, Laporte, Joao Cancelo; De Bruyne, Rodrigo (44′ st Otamendi), Gundogan; Foden (22′ st Bernardo Silva), Jesus, Sterling (36′ st David Silva). In panchina: Bravo, Stones, Zinchenko, Mahrez, Otamendi, E.Garcia, Doyle, Harwood-Bellis, Palmer, Bernabe. Allenatore: Guardiola.
REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal (38′ st Lucas Vazquez), Militao, Varane, Mendy; Modric (38′ st Valverde), Casemiro, Kroos; Hazard (38′ st Jovic), Benzema, Rodrygo (16′ st Asensio). In panchina: Areola, Altube, Nacho, Marcelo, Brahim Diaz, Isco, Vinicius Junior, Javi. Allenatore: Zidane.
RETI: 9′ pt Sterling, 28′ pt Benzema; 23′ st Gabriel Jesus
ARBITRO: Brych (GER).
NOTE: serata nuvolosa, terreno di gioco in buone condizioni.
Ammonito: Modric. Angoli: 7-3. Recupero: 1′ pt, 4′ st.