Una città sconvolta, per circa mezz’ora incredula, poi silente nel dolore improvviso. La morte di Diego Armando Maradona arriva in ogni casa come la notizia della morte di un parente, partito per vivere lontano ma sempre vicino. L’ansia c’era stata nei giorni scorsi, con la notizia dell’intervento operatorio, poi sembrava essere tutto passato e invece nel silenzio delle strade della zona rossa la notizia si spande in pochi minuti. I tifosi si raccolgono spontaneamente in via De Deo, un vicolo dei Quartieri Spagnoli dove c’è il murales di Maradona dipinto nei giorni del primo scudetto, un vicolo divenuto negli anni un tempio, con foto di Diego ovunque e in cui stasera sono stati accesi decine di lumini votivi mentre i tifosi cantavano “Ho visto Maradona”. L’incredulità è negli occhi dei cinquantenni che hanno vissuto la loro adolescenza con Diego e in quelli dei loro figli che lo hanno vissuto e amato dai racconti dei padri.
De Laurentiis: “Intitoliamo il San Paolo a Maradona”
Un colpo fortissimo, con il sindaco Luigi de Magistris che annuncia subito il lutto cittadino per l’uomo a cui nel 2017 aveva dato la cittadinanza onoraria e propone: “Intitoliamo lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona”. Un’idea su cui si dice subito d’accordo il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che domani vorrebbe “trasmettere sui maxischermi le sue immagini durante tutta la nostra partita”. La morte di Diego è un colpo durissimo anche per tutti i suoi ex compagni di squadra, per il gruppo di quegli anni unici nella storia del Napoli: “Non riesco a parlarne”, dice con voce tremante Ottavio Bianchi, l’uomo che costruì attorno al suo talento la squadra del primo titolo. “Napoli perde un figlio”, gli fa eco Giuseppe Bruscolotti, il capitano di quel Napoli del 1986 che poi cedette a Diego la fascia. Un gruppo di tifosi si muove proprio verso lo stadio San Paolo, affiggendo uno striscione all’esterno della curva B: “O re immortale, il tuo vessillo mai smetterà di sventolare”. Uno stadio in cui sono state accese le luci, che resteranno accese per tutta la notte del ricordo di Maradona. Un ricordo che rimarrà e verrà tramandato, e lo sa bene Corrado Ferlaino, l’ingegnere che nel 1984 pagò tredici miliardi al Barcellona per dare il via al mito: “Ti voglio bene – dice – e i napoletani ti vorranno sempre bene”.
Il tweet di De Laurentiis
“Potrebbe essere un’idea chiamare lo stadio di Napoli San Paolo-Maradona”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a Radio Montecarlo dopo la morte di Diego Armando Maradona. Il patron azzurro ha detto che per ricordarlo vorrebbe “trasmettere domani le immagini di Maradona per tutta la partita”.
Fonte tuttosport.com