No party mode? “Vogliono fermarci, ma non ci riusciranno”. Lewis Hamilton risponde senza girarci troppo attorno al tema che tiene banco nella conferenza stampa pre Barcellona, 6° gp della stagione. Si discute del divieto di usare mappature diverse del motore tra qualifiche e gara già dal prossimo appuntamento, a Spa, in Belgio a fine agosto.La Fia, la federazione internazionale, ha infatti mandato una lettera alle squadre per informarle dell’arrivo di una nuova normativa tecnica che punta a restringere l’uso della modalità qualifica, appunto il “party mode”, un’impostazione più “spinta” della potenza, che dall’inizio dell’era ibrida nel 2014 è stata una delle caratteristiche principali delle nuove power unit. L’argomento a sostegno della novità, che avrebbe dovuto esordire nel 2021, sarebbe quella di rendere più facili i controlli, visto che i software da analizzare sono molto complessi. Oltre a costringere i piloti a guidare da soli, senza l’aiuto esterno.
Il sospetto di un attacco alla Mercedes
In realtà dietro questa novità ci sarebbe un “attacco” alla Mercedes che è la squadra che più di tutte non solo ha sviluppato una performance motore molto più potente rispetto all’anno scorso, ma è anche quella che mostra un divario maggiore di tutti nella power unit nella sua modalità in qualifica rispetto a quella in gara, cosa che succede anche alle sue motorizzate, la Racing Point e la Williams. Molti team rivali hanno notato questo strapotere delle Frecce e, soprattutto, fatto notare.
“Per noi non è una sorpresa che vogliano bannare il qualifying mode. Stanno cercando sempre di rallentarci. Ma per noi non significherebbe perdere troppo, dunque non è un problema” ha liquidato con un certo fastidio e alterigia Hamilton. “Il team ha fatto un grande lavoro sviluppando il motore. Se vieteranno il qualifying mode, ci rallenterebbero, ma non nel modo che vogliono loro. Quindi, se lo faranno, per noi va bene”.
La Ferrari alla finestra
Va bene anche per la Ferrari, visto che il suo motore ha perso di potenza rispetto all’anno scorso. Sebastian Vettel, reduce da un altro week end complicato a Silverstone (“Perderò il posto prima della fine dell’anno? Non credo, non ne abbiamo mai parlato”) e sulla cui rossa è stato sostituito il telaio a causa di una crepa, dice: “Non credo che sia un provvedimento che avrà un impatto su di noi, non in questa stagione. Dipende da quanto un motore è in grado di tirare fuori, immagino, se qualcuno ha lavorato per avere a disposizione un certo numero di chilometri in cui poter disporre di più potenza, allora non è una buona notizia, ma considerando dove siamo oggi credo che non ci riguardi più di tanto”. D’accordo anche Charles Leclerc: “Non è qualcosa che ci influenzerà più di tanto, può farlo magari in modo positivo. Non so quanti benefici porterebbe a noi, di sicuro non abbiamo nulla di diverso da qualifica a gara quindi per noi non cambierebbe nulla. Favorevole? Sì, certo sarei a favore, se lo si fa lo si fa per un motivo concreto”.
Soddisfazione Red Bull
E che sia un’iniziativa che darà fastidio solo alla Mercedes, è evidente anche dalla reazione della Red Bull, forse l’unica vera sfidante delle Frecce, che a Silverstone la settimana scorsa ha vinto con Max Verstappen: “In un certo senso, potrebbe essere un bene, dal momento che non ci è veramente permesso toccare la macchina dopo le qualifiche, tranne quando si tratta di quel genere di cose: le impostazioni del motore. Può avere influenza, quindi potrebbe essere utile limitare anche questo”. No Mercedes, molto più party?
Fonte www.repubblica.it