MILANO – Si riducono al lumicino le possibilità di vedere Zlatan Ibrahimovic protagonista del derby della Madonnina, in programma a San Siro alla ripresa del campionato, sabato 17 ottobre alle ore 18. A nove giorni dall’attesa stracittadina contro l’Inter, infatti, l’attaccante del Milan è ancora positivo al Covid-19, così come del resto il difensore brasiliano Leo Duarte, non ancora negativizzato a distanza di 16 giorni dal primo test. E’ il risultato del nuovo giro di tamponi per il gruppo squadra rossonero: negativi invece gli altri calciatori che agli ordini di Stefano Pioli e del suo staff proseguono la preparazione al centro sportivo di Milanello.
Ibra positivo dal 24 settembre, 24 ore dopo Duarte
La notizia della positività del centravanti svedese, sempre asintomatico, era stata comunicata dalla società rossonera lo scorso 24 settembre, a poche ore dalla sfida di Europa League contro il Bodo/Glimt, dopo una nuova tornata di test che si era resa necessaria visto che il giorno prima era toccato a Duarte ritrovarsi in quarantena perché contagiato. “Il Covid ha avuto il coraggio di sfidarmi, pessima idea”, aveva commentato via social Ibra, che in isolamento continua ad allenarsi a casa in attesa di un doppio tampone negativo prima di potersi rimettere agli ordini di Pioli.
Club ha fatto cassa per mercato gennaio
Intanto la dirigenza disegna le prossime strategie societarie. Con o senza la qualificazione alla Champions, il progetto del Milan a fine stagione non verrà rivoluzionato. E’ la linea dei vertici del club dopo le prime settimane di una stagione sicuramente particolare per l’emergenza coronavirus, iniziata con sei vittorie di fila, alcune sofferte e fortunate, che hanno proiettato la squadra di Stefano Pioli in testa alla classifica in Serie A e alla fase a gironi di Europa League. L’entusiasmo è alto, perché finora sta pagando la scelta di affrontare un mercato senza colpi clamorosi né azzardate corse ai ripari dopo il tampone positivo di Ibrahimovic. Quello che non è stato speso nella prima finestra, è il ragionamento con cui Paolo Maldini e Frederic Massara hanno evitato rischiosi acquisti last minute, potrà essere investito fra un paio di mesi, quando il mercato riaprirà. Niente follie, è la filosofia dettata dall’ad Ivan Gazidis e condivisa anche dall’allenatore.
Rinnovi Donnarumma e Calhanoglu nuove sfide
E’ da vedere se questa linea funzionerà anche per i rinnovi di contratti di Gianluigi Donnarumma e Hakan Calhanoglu, due delle grandi sfide sul piano economico a cui il Milan ha già iniziato a lavorare da qualche settimana. Con realismo, la dirigenza ammette che non ci si può attendere un cammino né breve né facile per il club rilevato nell’estate 2018 dal fondo Elliott con i debiti accumulati durante l’era Berlusconi e nella parentesi del misterioso Li Yonghong. Nessuno commenta le voci di perdite per 100 milioni di euro nel bilancio, ma i conti futuri, come per gran parte dei club, saranno drammaticamente influenzati dagli effetti dell’emergenza sanitaria. In attesa di sviluppi sullo stadio di proprietà (il confronto con il Comune prosegue senza una time-line definitiva) altri due o tre anni vengono considerati necessari perché il Milan possa sostenersi da solo, secondo le previsioni dei manager rossoneri, per i quali mancare di nuovo la qualificazione alla Champions non sarebbe un disastro. Certo, tornare sul palcoscenico europeo più importante sarebbe un bel passo avanti.
Fonte www.repubblica.it