MILANO – La via che ha permesso al Milan di essere la migliore squadra della Serie A per otto mesi, da giugno a gennaio, non è facile da abbandonare. Soprattutto in un momento così delicato. Il Milan ha vissuto mesi esaltanti e cavalcando l’euforia di tutto l’ambiente ha saputo superare molti ostacoli, in primis infortuni e assenze per Covid. Come si suol dire, alla fine il destino ha presentato il conto: erano già diverse settimane che i rossoneri avevano difficoltà, raggiungevano il risultato, ma che qualcosa stesse girando meno bene rispetto ai mesi scorsi era evidente. Domani ci sarà il ritorno con la Stella Rossa, domenica la difficile trasferta all’Olimpico contro la Roma: due gare da non sbagliare e per questo Pioli percorrerà ancora la strada conosciuta, quella che ha permesso al Milan di spiccare il volo e ambire a qualcosa di più del semplice quarto posto. Dunque avanti col 4-2-3-1, ma Pioli sta pensando a delle novità.
La svolta tattica
Ma Pioli come potrebbe cambiare il volto del Milan? Due sistemi di gioco sono parenti stretti del 4-2-3-1 finora utilizzato dal tecnico emiliano, si tratta del 4-3-3 e del 4-4-2. La difesa rimarrebbe la stessa, cambierebbe però l’impostazione della manovra offensiva. Col 4-3-3, in attesa del recupero del miglior Bennacer, Tonali agirebbe da play basso nel ruolo che lo ha visto imporsi nel Brescia, con Kessie mezzala. A quel punto servirebbe un altro centrocampista, potrebbe abbassarsi Calhanoglu o trovare più spazio Krunic. Col 4-4-2 i cambiamenti tattici rispetto a oggi sarebbero inferiori, ma al posto del trequartista ci sarebbe un altro attaccante vero al fianco di Ibra: Mandzukic, per avere due arieti offensivi, o Rebic o Leao, più adatti a muoversi da seconda punta.
Fonte tuttosport.com