ZELTWEG – Neppure 24 ore dopo aver annunciato il suo addio alla Ducati a partire dal prossima stagione, Andrea Dovizioso vince ancora allo Spielberg (è la terza volta negli ultimi 5 anni) e si rilancia nella corsa al titolo mondiale. Ma questa gara verrà ricordata anche per lo spaventoso incidente che ha coinvolto un troppo aggressivo Zarco e lo sfortunato Morbidelli, con la Yamaha di Franco che dopo la caduta – un meteorite da un quintale e mezzo, lanciato a oltre 300 all’ora – è volata tra Vinales e Valentino, sfiorando il Doc di centimetri. Un miracolo. Bandiera rossa, stop alla gara che è ricominciata 20 minuti più tardi. Nonostante il terribile capitombolo, solo forti contusioni per il “Morbido”, che passerà comunque la serata in osservazione in ospedale, e il francese. Insieme al DesmoDovi, sul podio salgono anche lo spagnolo Mir con la Suzuki e l’australiano Miller con l’altra Gp20, targata Pramac. Buon 5° posto di Rossi, 7° Petrucci con la terza Rossa. Quartararo chiude solo 8° però mantiene la leadership in classifica, inseguito a soli 11 punti da Dovizioso.
Dovi e Dall’Igna: “Felici, avanti così”
“E’ una strana sensazione, per molte ragioni: due partenze, due gare, non è stato facile ripartire con tutta l’energia giusta”, sorride il forlivese. “Sono stato in grado di gestirla perché su alcune curve e in staccata andavo davvero molto forte. Felice di essere tornato alla vittoria”. Festeggia naturalmente anche quello che molti indicano come il suo grande “nemico”, l’ingegner Gigi Dall’Igna: “Voglio fare i complimenti a Dovi e poi a tutta la squadra: spero continui così fino al termine della stagione. E di separarci contenti”.
La moto di Morbidelli sfiora Rossi
Scatta Miller e la sfida Ducati-Ktm
In partenza si sono accese sfavillanti le luci rosse della Ducati: Miller ha bruciato tutti cercando di prendere il largo, Dovizioso ha avuto una grande reazione e Pol Espargarò è rimasto in mezzo al panino di Borgo Panigale. Vinales ancora una volta ha balbettato, sprecando la pole e perdendo posizioni un giro dopo l’altro. Dopo 6 tornate Quartataro, con la Yamaha del team Petronas, è andato dritto come non può permettersi uno che vuole vincere il mondiale. Il portoghese Oliveira ha confermato che con questi rettilinei è tutta una sfida di muscoli tra le Gp20 e la Rc16, portando la Ktm al 4° posto alla fine del 7° giro: giusto quando Pol ha preso il comando, mentre tra le moto italiane e austriache ha cercato di dire la sua pure la Suzuki di Mir.
L’incidente, il “miracolo”
Poi, all’inizio dell’8° giro, un incidente spaventoso innescato dalla leggerezza di Zarco, che poco prima della curva 3 – in un punto in cui si superano i 300 kmh – si è pericolosamente allargato sulla sua destra: inevitabile il contatto con la M1 di Morbidelli, che – mentre “Franky” rotolava più volte sull’asfalto – senza più guida è stata proiettata in cielo. Ed è poi ripiombata a terra come un proiettile, un meteorite da un quintale e mezzo a 300 all’ora tra Valentino e Vinales: li ha sfiorati, passando a non più di mezzo metro dal Doc mentre tutto intorno si spargevano pezzi di telaio e motore. Un miracolo. I 2 piloti ufficiali della Yamaha illesi, Morbidelli invece è stato portato in barella alla clinica mobile: cosciente, lo hanno sottoposto ad una Tac che non ha evidenziato fratture ma solo contusioni sul lato destro. Passerà la notte in osservazione nell’ospedale più vicino. Per Zarco una brutta escoriazione al fianco destro.
Si riparte e Dovizioso va a comandare
Venti minuti più tardi e 20 giri ancora da correre, con la pista ripulita, la corsa è ricominciata dalla griglia con le posizioni che i piloti avevano prima dell’incidente: alla ripartenza ecco Miller di nuovo primo, poi Dovizioso che a 11 tornate dalla fine sul rettilineo davanti al traguardo è passato in testa. I piloti della Ktm si sono clamorosamente eliminati da soli: Pol Espargarò largo, rientrando ha toccato il compagno ed entrambi a gambe all’aria. Prima passato e poi rallentato da Binder, Valentino è rimasto “prigioniero” qualche posizione dietro ma pur sempre il migliore delle Yamaha, con Quartararo e Vinales deludenti.
Una giornata tutta Rossa
Scatenato, fin troppo adrenalinico, Rins a 10 giri dal termine ha passato Dovizioso alla curva 6 e subito ha perduto il controllo della sua, finendo nella ghiaia. Un gara ad eliminazione. Davanti restavano le due Rosse, poi la Suzuki di Mir, la Ktm di un Binder in straordinario recupero, e Rossi. A 2 curve dal termine, Miller con la gomma posteriore distrutta, commetteva un piccolo errore: lo spagnolo ne approfittava. Non importa: per lui, per la Ducati e soprattutto per Dovizioso è una giornata bellissima.
Fonte www.repubblica.it