MISANO – “Capiremo dalla prima sessione di prove, se questa è una pista favorevole alla Yamaha”, raccontava ieri pomeriggio Valentino. La risposta è arrivata stamani dal suo compagno di squadra Viñales, che nelle Fp1 ha segnato un impressionante 1’32″198. Dietro di lui, un’altra M1: quella di Quartararo. E questa è la buona notizia, per i piloti del team di Iwata. La notizia cattiva è che lui, il Doc, insegue a un secondo e mezzo da Maverick, 11° e virtualmente fuori dalle Q2. C’è da preoccuparsi? No, troppo presto. Il risultato è soprattutto figlio delle gomme, e della scelta dello spagnolo di montare una Michelin hard posteriore negli ultimi minuti di prova.
È però vero che Viñales è andato più forte, e con lui il francesino della Petronas, 2° a 550 millesimi. Rossi ha invece patito molto il consumo della ruota posteriore nella parte destra, proprio come Franco Morbidelli che gli è dietro di un solo millesimo (12°). Il pesarese all’ultima tornata aveva chiuso con un paio di decimi in meno, ma il giro gli è stato tolto perché è finito sul tratto verde della pista. Più preoccupante la prestazione di Dovizioso, finito 14° a 1 secondo e 670 millesimi dal migliore. Nemmeno la Gp20 di Petrucci ha brillato (17° a -1’903″, in evidente crisi motivazionale), e stenta pure ‘Pecco’ Bagnaia che però – al rientro dopo un brutto infortunio – giustifica il suo 18° crono a 2 secondi da Maverick. Ancora una volta, la Rossa più veloce è quella Avintia di Zarco, 5° a -0″983.
A tenere alto il morale degli italiani è l’Aprilia, che piazza addirittura 2 piloti nei primi 5: Aleix Espargaro 3° a 751 millesimi, Smith 5° a un secondo e 46. Quella romagnola non sembra una pista per le Ktm: il portoghese Oliveira, dopo aver trionfato nell’ultimo gp, è ultimissimo, 22° a 2 secondi e mezzo; Pol Espargarò è il migliore del team austriaco, ma solo 9°. Tra i migliori 10 ci sono una seconda Ducati (Miller, 7°), appena una Suzuki (Mir è 6°, Rins addirittura 16°) e la Honda di Nakagami che ha soffiato il 10° posto a Valentino per 39 millesimi.Fonte www.repubblica.it