LE MANS – Danilo Petrucci, il mago della pioggia, vince a Le Mans dominando dal primo all’ultimo giro una gara su di una pista bagnata e infida: per il pilota umbro della Ducati ufficiale è il secondo successo della carriera, dopo quello del Mugello dello scorso anno. “Questa domenica per me potrebbe essere la svolta di una stagione sfortunata e ingiusta”, si augurava alla vigilia. Infatti. Danilo ha resistito al ritorno di un sorprendente Alex Marquez, il fratellino del Cannibale Marc che fino ad oggi era sembrato solo un (raccomandato) comprimario. Sul podio sale anche Pol Espargarò con la Ktm. Disastro Yamaha: Valentino è scivolato alla prima curva, Morbidelli dopo una decina di giri, Quartararo ha chiuso solo 9° però mantiene la leadership nella classifica della MotoGP con Dovizioso – in grandissima difficoltà nel finale e 4° al traguardo -, che comunque accorcia a – 19 il gap dal francese e torna a sorridere.
Petrucci, la felicità: “Dedicato a chi crede in me”
“Fin dal mattino avevo una bellissima sensazione anche sull’asciutto. Quando sono cadute le prime gocce ho detto: oh no! Temevo di rovinare tutto, invece”. Petrucci, che emozione. “Con la pioggia sono sempre andato forte, non so nemmeno io perché. Aspettavo questo successo da tanto tempo, mi sembra un sogno: sono davvero felice, qui a Le Mans sono sempre salito sul podio però una vittoria ha un sapore diverso. La regalo a tutte le persone che hanno creduto in me”.
Alex, il fratellino: “Sensazione bellissima”
Il ducatista – il prossimo anno correrà con la Ktm – ha finito davanti ad Alex Marquez, che quasi non di crede: “Sensazione bellissima, non è stato facile partendo così lontano”, dice il fratellino di Marc, che ridà un po’ di ossigeno alla Honda. In 10 gare dall’inizio della stagione, 8 vincitori diversi: questa MotoGP è sempre una sorpresa. Dopo Silverstone – dove quest’anno non si corre – Le Mans è la pista più piovosa del motomondiale. Oggi tutti si sono fidati delle previsioni meteo, convinte che sarebbe stata una giornata asciutta. Balle. Qualche minuto prima del via ha cominciato a piovere, e sono saltati tutti i piani. A quel punto è diventata una questione di mezzi, con la Ducati favorita, e di uomini.
Valentino, un (altro) anno da dimenticare
“Più che vivere alla giornata, dovrò farlo giro dopo giro”, profetizzava Valentino alla vigilia. Poverino. Il Doc è scivolato alla prima curva, terzo “zero” consecutivo in quest’altra stagione da dimenticare. “Alla corsa per il mondiale ho già detto addio a Barcellona, non ci sarà un’ultima spiaggia: però vorrei divertirmi”, diceva. Invece. Un disastro. Con la pioggia sono subito sbocciati Petrucci e altre due Ducati, quelle di Dovizioso e Miller che gli si sono piazzate alle calcagna.
Danilo, il ritorno del guerriero
Brutte notizie per Quartararo, che sognava una vittoria in casa per prendere il largo in classifica: il francesino all’inizio ha provato a resistere, poi nei primi giri se lo sono inghiottito. Pol Espargarò con la Ktm e Rins con la Suzuki, le Honda di Crutchlow e Alex Marquez, persino l’Aprilia di di Bradley Smith – che venerdì mattina aveva fatto il fenomeno sul bagnato, ma dopo una decina di giri finisce nella ghiaia -, pure Oliveira e Nakagami. Tutti davanti a Fabio, spaventatissimo dallo spettro di una caduta. Le Yamaha sono affondate sotto la pioggia leggera: Morbidelli all’inferno, per non parlare di quel pulcino (bagnato, appunto) di Vinales. Bagnaia ha provato a recuperare, sfruttando il combinato disposto – pista, meteo – favorevole alla Rossa.
Dovizioso e il Piccolo Marquez
Superata la metà gara, è diventato tutto più chiaro: le Ducati ufficiali, quella Pramac di Miller e la Suzuki di Rins a giocarsi la gara. A 9 giri dalla fine – mentre scivolava via anche Franky Morbidelli, che stava penando in fondo; e pure Crutchlow finiva nella ghiaia – Dovizioso dichiarava guerra a Petrucci e Rins ne approfittava con cinismo, mescolando le carte davanti. Miller veniva tradito dal motore è prendeva la tangente, alzano il braccio in segno di resa. A furia di scommettere su sé stesso e la buona sorte, lo spagnolo della Suzuki perdeva il controllo della GSX-RR. Sulla pista francese si disegnava una traiettoria impensabile: Petrucci in testa con un paio di secondi sul DesmoDovi, attaccato dallo stupefacente Alex Marquez, il fratellino di Marc.
Bagnaia, una gara da dimenticare
Nel finale il forlivese doveva arrendersi al ritorno di Marquez e Pol Espargarò, e si accontentava di un 4° posto che è comunque una iniezione di fiducia, resistendo al ritorno di Oliveira e Zarco. Quartararo, anonimo e prudente, chiudeva 9° ma paradossalmente allungava di un punticino su Vinales e due su Mir, che gli finivano dietro. Per Bagnaia un deludente 13° posto. Petrucci festeggiava una giornata da incorniciare, e tra una settimana rivincita ad Aragon.
Fonte www.repubblica.it