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MotoGp, tutti contro Zarco: “Ma non sono un pazzo”. Sotto accusa anche il circuito

ZELTWEG – “Non sono un pazzo e non l’ho fatto apposta, mi dispiace per quanto accaduto”. Johann Zarco, il trentenne francese di Cannes dallo sguardo malinconico, l”esistenzialistà che al piano suona Brel, Brassens e Paolo Conte, ma che sulla moto si trasforma in un demonio, ha chiesto scusa a Morbidelli e Valentino. Si giustifica, dà appuntamento al gp di domenica prossima sulla stessa pista austriaca, ma rischia una pesante sanzione. E potrebbe compromettere il suo futuro, dopo che si era già assicurato un posto con la Ducati Pramac per il 2021: quel carattere irruento ha lasciato perplessi i vertici di Borgo Panigale, che da questa stagione lo hanno messo sotto contratto. 

L’abbraccio in Clinica Mobile, ma poi… 

Si sono abbracciati sotto gli occhi di Michele Zasa, il responsabile della Clinica Mobile: “E’ successo pochi minuti dopo l’incidente, ed è incredibile che non si siano fatti nulla di grave: Johann cercava di giustificarsi, Franco faceva di sì con la testa”, racconta il dottore del motomondiale. Poi però ‘Franky’ Morbidelli ha visto le immagini, quelle immagini: Zarco che gli si mette davanti dopo la curva 2, allarga sempre di più sulla destra e poi frena. A più di 300 all’ora. Il contatto, la Ducati del francese che finisce sulla destra contro l’air-fence, la Yamaha del romano che invece continua per un po’ da sola: inizia la drammatica carambola. Mentre il ‘Morbido’ rotola pericolosamente più volte tra asfalto e ghiaia, la sua M1 si lancia come un meteorite – 157 chili a quella velocità – tra Valentino e Vinales, sfiorando il Doc per pochi centimetri. Un miracolo. “Quello è un mezzo assassino”, grida allora Morbidelli, che si rende conto di cosa davvero è accaduto. 

Zarco: “Non l’ho fatto apposta” 

Zarco, rimasto solo, ha provato a spiegare: “Mi sentivo forte e ho superato Franco sul rettilineo, cercando di rimanere il più possibile a sinistra. Poi ho frenato, ma non sono più riuscito a mantenere la linea. E’ stato in quel momento che mi ha toccato. Non me lo aspettavo. Siamo finiti a terra. Giuro, non l’ho fatto apposta”. Parole che non hanno convinto molti. 

Tutti contro Johann, sanzione in arrivo? 

Il francese è stata ascoltato dalla Direzione Gara: sanzione in arrivo? Il paddock è tutto contro di lui: da Aleix Espargarò, pilota dell’Aprilia (“Crea sempre problemi”) a Dani Pedrosa (“Tutte le volte c’è di mezzo lui”). Per non parlare di Rossi, sportivamente il padre adottivo di Franco Morbidelli. Furibondo, Valentino è andato a cercarlo di persona: “Anche a me ha detto che non lo ha fatto apposta”, racconta, allargando le braccia. Tre anni fa ad Assen, nel giorno della sua ultima vittoria, il Doc se l’era già presa con Johann: “Zarco non è cattivo: semplicemente, non è capace. Non distingue le distanze nella MotoGP”. E intanto mostrava il segno del pneumatico del francese sulla sua tuta. 

Il francese: “Colpa della scia, non sono pazzo” 

Il ducatista dell’Avintia si giustifica: “La mia idea non era certo quella di bloccare Morbidelli. Il fatto è che in MotoGP non è possibile cambiare all’ultima la propria linea, come accade ad esempio in Moto3. La scia della MotoGP ti risucchia in maniera molto netta, è già accaduto in passato anche a Marquez a Phillip Island. Il problema è che le moto hanno iniziato a carambolare: mi sono spaventato anche io, come Rossi”. Se l’è cavata con una escoriazione al braccio e un’altra all’anca, il polso destro è dolorante. “Per fortuna non è rotto. L’importante è che Franco e Vale non si siano fatti male, sono subito andato a vedere come stavano”. Col pesarese ha parlato per una decina di minuti: “Gli ho detto che non sono un pazzo, e che mi dispiace per quanto accaduto”. 

“Un circuito pericoloso” 

Sotto accusa c’è anche il Red Bull Ring, circuito che lo stesso Valentino definisce “pericoloso” in almeno due o tre punti. In particolare alla curva 3: “Perché l’affronti inserendo la prima, vai molto piano (ieri al momento dell’incidente il Doc viaggiava a 53kmh, ndr), però prendi la direzione opposta ad un tratto dove arrivano a 300 all’ora. Ma qui sta a noi piloti chiedere chiarimenti in Safety Commission”. Sulla sinistra della curva 3 c’è un muro inquietante. E dicono che domenica prossima si potrebbe correre sotto la pioggia. 

Fonte www.repubblica.it

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