Novak Djokovic e Andy Murray hanno condannato in conferenza stampa la decisione del Canada di non scendere in campo per il doppio contro gli Stati Uniti, con il primo posto nel girone e la qualificazione per i quarti già sicura. La vittoria così ottenuta dagli Usa è equiparata, in classifica, ad un 60 60.
“L’ho sentito, e personalmente non mi piace” ha detto Djokovic, “non dovrebbe essere consentito, onestamente. Capisco che il Canada era già qualificato perché aveva vinto entrambi gli incontri. Magari Auger-Aliassime era infortunato e hanno voluto tenere i giocatori a riposo per i quarti di finale e il resto del torneo. Ma non penso che sia giusto. E non è giusto nemmeno che gli avversari ottengano un 60 60 che può fare la differenza nei calcoli per le due migliori seconde. Ma allo stesso tempo, è anche vero che non sarebbe stato giusto non dare un punto agli Usa per il match, visto che loro erano pronti per giocarlo il doppio. Non ho la soluzione. Ma sono convinto che tutti dovrebbero essere obbligati comunque a scendere in campo”.
Nel circuito ATP, una vittoria contro un avversario che si ritira prima di scendere in campo non viene conteggiata negli scontri diretti. Ma in un torneo a squadre e a gironi, ogni partita potenzialmente conta e anche le vittorie per walkover hanno un impatto. “Per me, una delle cose positive del funzionamento dei gironi in questo format è che ogni incontro è importante”. Non ci sono quelli che nel vecchio format della Coppa Davis venivano definiti “dead rubber”, ovvero i singolari giocati a punteggio già acquisito, che dunque non avevano alcun peso nel passaggio del turno di una nazionale.
“Il Canada può aver considerato che, per loro, il doppio contro gli Usa era per loro ininfluente perché avevano già passato il turno. Però potrebbe avere effetti su tutte le squadre che possono chiudere il loro girone al secondo posto. Poi, se non sbaglio avrebbero comunque goduto di due giorni di riposo prima del quarto di finale. Quindi avrebbero dovuto giocare la partita”.