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Napoli, la verità di Milik: “Tutto ok con Gattuso, ma club poco professionale”

ROMA – Ha sperato a lungo nella chiamata della Juventus, poi sembrava a un passo dalla Roma, ora vive da separato in casa. Non è stata un’estate come le altre per Arkadiusz Milik, attaccante del Napoli, che ora è fuori dal progetto azzurro. “Da parte mia non c’è mai stata ostilità verso Napoli – racconta in un’intervista al giornale polacco Sportowefakty.pl -. Volevo risolvere tutto professionalmente. Ho molto rispetto per il club, ho trascorso quattro anni meravigliosi a Napoli. Io rispetto Napoli, i tifosi. Il Napoli non ha parlato con le squadre dove volevo andare io. Penso che nessun calciatore avrebbe portato intenzionalmente a una situazione in cui avrebbe dovuto trascorrere diversi mesi sugli spalti. Questa non è una buona notizia per me”.

Le colpe del club

“Da parte mia – prosegue il polacco – non è stato questo l’approccio. I giornalisti italiani amano dare alle cose semplici un po’ di drammaturgia. Vivono la palla, la respirano, ne parlano tutti. In televisione, sulle pagine di giornali, portali, blog. Tutti possono dire quello che vogliono, ma sono circolate informazioni non corrette. Francamente, da quando è scoppiata la ‘saga Milik’, i fatti sono stati pochi. Mi rendo conto che i tifosi possano essere ‘impazzitì quando ci sono state notizie scioccanti su di me ogni giorno. Lo capisco. A volte il calciatore ne soffre, ma spero che dopo questa intervista i tifosi capiranno la mia prospettiva e l’intera situazione. Vi assicuro che da parte mia non c’è mai stata mancanza di rispetto per il club. Fin dall’inizio, ero determinato a separarmi pacificamente di comune accordo. Non ho scavalcato nessuno. Non puoi dare la colpa a un giocatore che non se n’è andato se non è stata colpa sua”.

“Dal Napoli comportamento poco professionale”

Milik non ha gradito nemmeno l’esclusione dalle liste di Serie A ed Europa League. “L’ho saputo dai media. Mi aspettavo silenziosamente una tale decisione, ma tuttavia la mancanza di comunicazione non è stata professionale. Credo di essere stato trattato male alla fine – ammette -. Il club ha altri giocatori che non hanno rinnovato i contratti, e con loro è tranquillo. Nelle ultime due stagioni sono stato il capocannoniere della squadra, ho sempre dato tutto al cento per cento. Ho qualche rimpianto? No, perché so come funziona. Posso sopportarlo”. Il polacco, però, non esclude un dietrofront. “Non so se il dialogo cambierà qualcosa. Vediamo come va. Sono aperto alla cooperazione. Io fino all’ultimo giorno del contratto, mi allenerò e giocherò il più possibile per il bene di questo club”.

Nessun problema con Gattuso e staff tecnico

Milik ammette che la rottura è più con la società che con l’allenatore: “In queste settimane mi sono allenato in un gruppo di 5-6 giocatori che erano sul mercato. Ho iniziato ad allenarmi in questo modo circa una settimana dopo l’ultima partita della nazionale a settembre. Lo staff tecnico non ci ha fatto mancare nulla. L’allenatore Gattuso è sempre venuto da noi. Non ci trattavano come persone che stavano per andarsene. Gli allenatori non ci hanno fatto sentire come se qualcosa fosse cambiato”. Diverso il discorso con De Laurentiis: “Abbiamo sempre avuto una relazione buona e normale. Il presidente ha le sue idee. Non penso che abbia accennato a ciò che appare nei media. Non so, però, se quando rientrerò dalla nazionale potrò ancora allenarmi con la squadra, non ho ancora sentito nessuno del club”.

“A 26 anni voglio essere un giocatore migliore”

Milik torna anche sulle motivazioni che lo hanno spinto a chiedere di essere ceduto: “La vita di un atleta è bella, ma breve. Ho 26 anni, voglio evolvere, essere un giocatore di calcio migliore. Credo che ora sia il momento di provare una nuova sfida. Sono una persona che guarda come si sente. Fare qualcosa contro me stesso non ha senso. Negli ultimi mesi, molte cose sono state fraintese ed esagerate. Non è una questione di soldi, ho rifiutato offerte migliori”. E sul mancato trasferimento alla Roma: “La società voleva che mi facessi controllare le ginocchia prima di andare avanti con la trattativa. Ho fatto l’esame e tutto andava bene. Il club ha persino pubblicato un post sull’argomento. Tuttavia, non vorrei commentare a quale squadra ero più vicino. Sicuramente avrei voluto continuare a giocare in Italia”. E sul futuro: “Vedremo, al momento non sono in contatto con nessuno. Sto aspettando la finestra di trasferimento più vicina. Con la speranza che il Napoli trovi un accordo con la possibile pretendente”.

Tamponi negativi

Intanto arrivano buone notizie in casa Napoli. “Tutti negativi al Covid-19 i tamponi effettuati ieri mattina ai componenti del gruppo squadra”, scrive il club azzurro su Twitter. Dallo scorso martedì, infatti, la squadra e lo staff erano nel ritiro “bolla” per rispettare l’isolamento fiduciario imposto dalla Asl del capoluogo campano, dopo che tre giorni prima c’era stato l’ordine di non partire per Torino, dove si sarebbe dovuta giocare la partita contro la Juventus, visti i contagi di Zielinski ed Elmas.

Fonte www.repubblica.it

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