NAPOLI – Resta o va via, questo è il dilemma. Il tempo passa e continua a rimanere in stand by la telenovela di mercato di Kalidou Koulibaly, che comincia a stancarsi della situazione di stallo e aspetta l’imminente arrivo in Italia del suo potente procuratore, Fali Ramadani, per capire quale futuro lo aspetta: ancora al Napoli o altrove. Doveva essere l’estate dell’addio all’Italia e alla Serie A, per il forte e ormai anche esperto difensore senegalese, che ha compiuto 29 anni e si era accordato da tempo con Aurelio De Laurentiis per un divorzio consensuale: senza livori e veleni, nell’interesse di tutti. Per il giocatore era infatti la chance per firmare l’ultimo e ricco contratto della sua carriera, imponendosi ai massimi livelli dopo sette stagioni al top in Italia. Il presidente contava invece sulla cessione di KK per rimettere a posto i conti della sua società, appesantiti dalla mancata qualificazione per la Champions e a causa dell’emergenza Covid. Proprio la pandemia ha mischiato però le carte in tavola, in extremis. Nessuna traccia delle offerte a tre cifre che erano arrivate giusto un anno fa per il campione azzurro. All’epoca erano state respinte, con l’idea di rimandarne la partenza di dodici mesi. Ma il piano è stato sabotato dalla improvvisa crisi economica, figlia di quella sanitaria.
Alla porta del Napoli ha bussato per un po’ solo il City: fra l’altro indirettamente, tramite intermediari, perché i due club non hanno più rapporti da un paio d’anni, con gli inglesi che non hanno perdonato a De Laurentiis lo sgarbo nella trattativa per Jorginho: promesso a Guardiola e poi ceduto al Chelsea. A Manchester ci sono rimasti male e hanno provato a rifarsi giocando al ribasso per Koulibaly, con un’offerta che non si è mai avvicinata agli 80 milioni (poi ridotti a 70) chiesti dalla società azzurra. Più recente il sondaggio del Paris Saint Germain, che a sua volta vorrebbe però spendere molto meno per il difensore senegalese, puntando sul prestito con obbligo di riscatto o inserendo nell’operazione una contropartita tecnica.
Di questo parlerà Ramadani a Koulibaly e soprattutto a De Laurentiis, in una settimana che si annuncia da dentro o fuori. Nessuna interferenza da parte di Gattuso, che aveva preso atto delle necessità economiche della sua società e dava a sua volta per scontata la partenza del campione senegalese. Il tecnico aveva addirittura individuato il suo sostituto: il greco Sokratis, che potrebbe svincolarsi a costo zero dall’Arsenal ed è a sua volta in attesa di notizie in Inghilterra. Ma il tempo passa e la conclusione del mercato si sta avvicinando. Per ora c’è una sola certezza: il Napoli non svenderà KK, anche se la sua permanenza per un altro anno in azzurro appesantirebbe i conti del club, visto che il giocatore ha un super ingaggio da 6 milioni netti, il più oneroso di tutta la squadra.
Koulibaly guadagna bene e a Napoli ci sta da re, quindi non farà alcuna pressione per essere venduto. A Parma il difensore è stato uno dei migliori in campo, a riprova della sua professionalità e del suo stato d’animo tranquillo, senza alcun genere di mal di pancia. Per questo il pallino è tutto nelle mani di De Laurentiis, che si augura un rilancio in extremis del City o del Psg. Altrimenti KK resterà in maglia azzurra (per la gioia di Gattuso e dei compagni) e ci sarà solamente una controindicazione immediata: il club non avrà le risorse sul mercato per acquistare un centrocampista di valore e sostanza, che serve per rinforzare la squadra. Il 5 ottobre è dietro l’angolo, con la chiusura delle trattative che è sempre più vicina. È tempo di tirare le somme.
Fonte www.repubblica.it