AMSTERDAM – La Johan Cruyff Arena, circondata dal grigio di un quartiere costruito su misura per ospitarla e di un cielo già autunnale, è la cornice di un confronto che per l’Italia sa già di dentro o fuori. Il pareggio con la Bosnia all’esordio di questa Nations League costringe Roberto Mancini a rincorrere l’Olanda, ma nello scontro diretto il ct azzurro non vuol rinunciare al gioco, “la nostra identità”. Con quattro certezze: “Donnarumma, Chiellini, Immobile e Jorginho”: da loro riparte l’Italia.
Mancini, come ha visto Zaniolo e Kean? Il romanista lo preferisce mezzala o esterno d’attacco?
“Ho visto Zaniolo e Kean, molto cresciuti. Mi pare siamo sulla buona strada, questo mi rende felice e renderà felici i loro club. Dovrò vedere le condizioni degli altri giocatori, abbiamo viaggiato ieri e oggi, è probabile che debba cambiare molti giocatori. Zaniolo? Penso possa migliorare moltissimo ancora, potrà giocare sia come esterno che come mezzala, non cambia molto per lui. Potrebbe ancora giocare ancora nell’Under 21, vuol dire che è giovanissimo, ha ampi margini di crescita, sia come giocatore che come ragazzo”.
Quali sono le certezze domani? Farete turnover?
“Le certezze sono Donnarumma, Chiellini, Immobile e Jorginho. Turnover? Adesso è peggio di quando iniziammo la Nations League scorsa, ci sono giocatori che sono venuti qui con due allenamenti nelle gambe. La situazione è un po’ anomala, potremo cambiare, questo sì. Anche nel rispetto degli stessi giocatori: la cosa che non vogliamo assolutamente è che non abbiano infortuni. Sensi ad esempio è difficile che possa fare due partite in tre giorni”.
Cosa si aspetta dalla partita?
“Spero che la squadra giochi propositiva come ha tentato con la Bosnia, anche se lì alcune cose non ci sono riuscite. E cercare la vittoria dal primo all’ultimo minuto. Se questa partita ci fosse stata a ottobre sarebbe stata una partita migliore. Ancora più bella col pubblico”.
Il ct olandese Lodeweges ha fatto i complimenti all’Italia per il suo gioco offensivo.
“Fa piacere che il ct olandese ci riconosca la qualità di attaccare sempre. Detto da loro, che hanno inventato il calcio totale, ci gratifica, ma il merito è dei ragazzi che si sono impegnati per realizzare la nostra idea di gioco, anche se alla fine quello che conta è vincere”.
Se pensa al calcio olandese cosa le viene in mente per prima cosa?
“Cruyff. L’emblema di un calcio che voleva cambiare, innovare. L’Olanda è quel calcio spettacolare, anche se non riuscì a vincere i Mondiali. Poi noi in Italia abbiamo avuto la fortuna di vedere i migliori giocatori olandesi negli anni Ottanta e Novanta, e anche di giocarci insieme”.
Che Olanda si aspetta dopo l’addio di Koeman?
“La filosofia è quella, come era stata con Koeman nei mesi scorsi. Non cambiano molti giocatori nell’Olanda rispetto agli ultimi impegni”.
Ci può essere spazio per i giovani contro l’Olanda?
“Zaniolo e gli altri hanno debuttato da un anno e mezzo, non dobbiamo più considerarli giovani, dobbiamo pensare all’Europeo e al Mondiale, sono occasioni per fargli fare esperienza. Locatelli può giocare a partita in corso o dall’inizio, è cresciuto molto”.
Tatticamente sarà più facile rispetto alla Bosnia, visto che gli olandesi si chiuderanno meno?
“Ma attaccano anche meglio. Sarà spettacolare, ci lasceranno spazio ma ci attaccheranno”.
Si aspetta di più da Belotti e Immobile?
“La Nazionale gioca un calcio diverso rispetto ai loro club, si stanno impegnando ma lo hanno già fatto, a dire il vero. Potevano fare più gol, ma magari li fanno gli altri sui loro movimenti. Possono sicuramente migliorare, ma hanno sempre fatto il loro dovere. Domani è una partita diversa, ci sarà da fare un po’ di più”.
Più importante il risultato o la prestazione?
“Tutti e due. La prestazione è fondamentale per non perdere l’identità. Ma dobbiamo fare il risultato, dobbiamo vincere”. Fonte www.repubblica.it