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Juventus-Ajax
Aggiornato alle ore 23,35 del 16 aprile 2019.
La Juve esce dalla Champions League davanti al suo pubblico per mano degli olandesi dell’Ajax capaci di arginare i bianconeri nel primo tempo (finito 1-1 con col di Cristiano Ronaldo e van de Beek, al 28′ e 34′), e di imporre ritmo e gioco nel secondo. All’Allianz di Torino finisce 2-1 per i lanceri di Amsterdam, squadra brillante e solida, vera rivelazione di questa edizione della Champions.
La Juve ha subìto la pressione e la velocità degli avversari e non è stata capace, dopo il secondo gol avversario (di de Ligt al 67′), di reagire con la necessaria forza. Senza Manzukic dal primo minuto e costretta a rinunciare anche a Dybala a inizio secondo tempo per un infortunitio (dentro Ken), nella seconda parte della gara non è mai stata veramente incisiva.
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Juventus-Ajax
Merito degli olandesi, sempre in partita, capaci di non disunirsi dopo l’1-0 firmato da CR7, nel momento in cui è sembrato a tutti che la Juve fosse in serata magica, una di quelle serate dove lo Stadium diventa inespugnabile per chiunque. La manovra bianconera è sembrata ben conosciuta e prevista dai ragazzi terribili (età media 24 anni) di Ten Hag, che dopo il Real Madrid fanno fuori un’altra delle favorite di questa edizione della Champions League e approdano in semifinale (incontrerà Tottenham o Manchester City).
La partita
All’Allianz Stadium la gara è equilibrata e combattuta nei primissimi minuti, tant’è che di occasioni da gol non se ne registrano tantissime. Il primo squillo al 21′ da parte degli ospiti, che spaventano i bianconeri con van de Beek, impreciso sotto porta a pochi passi da Szczesny.
La Juve si fa vedere con un bel tiro di Dybala dalla distanza, poi al 28′ passa in vantaggio con il solito Ronaldo, bravissimo a colpire di testa su corner preciso di Pjanic. Gli olandesi però non ci stanno e dopo una manciata di minuti pareggiano subito i conti, anche grazie ad un pizzico di fortuna: Ziyech calcia male da fuori ma di fatto offre un assist al bacio per van de Beek, che da solo davanti al portiere stavolta non sbaglia: 1-1 e parità assoluta con cui si arriva all’intervallo.
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Juventus-Ajax
Nella ripresa la prima colossale palla gol ce l’ha l’Ajax al 52′ con Ziyech, che si vede respingere un tiro a botta sicura da Szczesny, provvidenziale anche 6 minuti dopo sul destro a giro di van de Beek. La Juve sembra in difficoltà e reagisce solo al 61′, quando il neo entrato Kean non riesce ad inquadrare lo specchio della porta olandese, ma i bianconeri restano in apnea sulle sempre più insistenti scorribande avversarie.
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Il 2-1 dell’Ajax
Al 67′, così, arriva il vantaggio ospite con capitan de Ligt, che sale con l’ascensore sul corner di Schone e batte Szczesny sovrastando Rugani e Alex Sandro. 1-2 e situazione ribaltata, con la Juve chiamata all’impresa per sperare nella semifinale. Ziyech trova anche il tris ospite, ma un fuorigioco tiene in vita la squadra di Allegri che però non sembra saper reagire. Nel finale di gara non succede più nulla, a parte un presunto rigore non assegnato però alla Juventus. L’Ajax merita, si diverte e fa divertire e approda meritatamente in semifinale.
Agnelli: “Giusto così”
“L’Ajax ha ampiamente meritato di passare il turno, ha dimostrato di poter far male alle grandi del calcio europeo come Bayern Monaco, Real Madrid e Juventus”. Sono queste le parole di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, al termine della sfida di ritorno dei quarti di Champions League.
“La delusione da tifoso c’è – continua – ma vanno fatte anche delle valutazioni complessive, perché la Juventus da diversi anni è stabilmente tra le migliori otto d’Europa. Questo è motivo di orgoglio per noi e dobbiamo portare avanti questo percorso. Questo è il mio mestiere, essere presente in determinati momenti e dire ciò che è giusto. All’Ajax vanno fatti solamente tanti complimenti, se lo sono meritato. Hanno giovani spavaldi e forti, sarà curioso vedere se rimarranno in questa squadra per continuare a far crescere la tradizione importante di questo club. Stasera avevamo i favori del pronostico e maggior personalità in campo, ma il calcio è anche questo”, ha concluso Agnelli.
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