OPORTO (Portogallo) – Grande amarezza per il risultato, per le modalità con le quali è arrivato e, soprattutto, per quel calcio di rigore non assegnato nell’ultima azione della partita dopo il contatto in area tra Zaidu e Cristiano Ronaldo. Un episodio che avrebbe potuto permettere alla Juve di tornare a Torino imbattuti e giocarsi il ritorno in programma il 9 marzo in condizioni diverse. Nel secondo round di questo doppio confronto, invece, alla squadra di Andrea Pirlo servirà una rimonta per accedere ai quarti di finale, ripartendo dalla rete in trasferta realizzata da Federico Chiesa nella ripresa: “L’approccio è diventato sbagliato dopo il primo minuto. Quando prendi un gol così dopo un minuto è normale che un po’ di paura ti viene, ti mancano le sicurezze che non dovrebbero mai mancare. I ragazzi si sono abbattuti, non è l’inizio che volevamo fare. La partita era questa, lo sapevamo che loro sono molto bravi a chiudersi e dopo quel gol è stato ancora più difficile“.
Le parole di Pirlo
Pirlo ha continuato: “Stanchezza è normale che ci sia dopo tante partite, non è facile mantenere lo stesso ritmo e la stessa attenzione. Ma quando giochi un ottavo di finale non deve succedere. Fortunatamente ci siamo rimessi in pista per il ritorno con il gol di Chiesa“. Sulle condizioni dei giocatori acciacciati, l’allenatore bianconero ha risposto così: “De Ligt solo un crampo, Chiellini un risentimento al polpaccio, Morata non stava bene prima della partita ed è stato male anche adesso quando è terminata. Un po’ incerottati ma dobbiamo cercare di recuperare. Perché Kulusevski dall’inizio? Morata non stava bene, è qualche giorno che non è al meglio, da quando è tornato dall’influenza non si è più ripreso. È entrato nel momento del bisogno ma alla fine del match si è dovuto sdraiare, ha avuto uno svenimento, è stato un po’ male. Diciamo che era un po’ al limite”.
L’analisi del match
Pirlo riprende poi a parlare dell’incontro: “Purtroppo abbiamo fatto il gioco loro, sapevamo che si sarebbero difesi bene. Peccato perché avevamo le possibilità di fare meglio. L’avevamo preparata per cercare la profondità sia con gli attaccanti che con gli esterni. Ma quando tocchi troppe volte il pallone, perdi il tempo e li fai rientrare. Dovevamo essere più lucidi e rapidi nel farli girare da una parte all’altra. Non eravamo molto intellingenti nel capire le fasi della partita che stavamo affrontando”. L’allenatore dei bianconeri commenta la maledizione degli andata degli ottavi:“Io parlo per me e per la partita di questa sera. L’avevamo preparata bene, diversa da quella che si è prospettata durante la partita. Non era l’atteggiamento che volevamo imporre, ma quando subisci subito gol diventa dura. Nelle ultime partite non avevamo mai subito gol e noi gliela abbiamo servita su un piatto d’argento. A quel punto diventa tutto più complicato”.
Fonte tuttosport.com