ROMA – Dopo Messi e Suarez, in Sudamerica è la volta di Neymar. La stella del Paris Saint Germain fa volare il suo Brasile nella prima giornata delle qualificazioni ai Mondiali del 2022 in Qatar. A San Paolo la Seleçao travolge 5-0 la Bolivia col suo numero 10 ispiratissimo. O’Ney, in dubbio fino a poche ore prima, non segna, ma fa segnare. Nella ripresa gli viene anche annullata la 62esima rete in maglia verdeoro.
“Manita” alla Bolivia
Il Brasile mette subito le cose in chiaro, parte fortissimo e dopo neanche un minuto va a un passo dal vantaggio: Everton spreca a porta vuota. Al quarto d’ora Marquinhos, dopo aver sprecato un’occasione a inizio gara, porta in vantaggio i suoi con un colpo di testa su assist dalla fascia di Danilo. Il raddoppio al 23′ con Firmino in scivolata su traversone laterale di Renan Lodi. Nella ripresa sale in cattedra Neymar e il Brasile cala il tris dopo appena 3′ con Firmino su assist magistrale dell’ex Barça. Bolivia sfortunata al 20′ quando Carrasco infila il proprio portiere. La cinquina porta la firma di Coutinho su cross pennellato di Neymar. Il numero 10 verdeoro alla mezz’ora potrebbe raggiungere Ronaldo al secondo posto della classifica dei marcatori carioca di tutti i tempi, ma il suo gol viene annullato per fuorigioco. Martedì contro il Perù potrà riprovarci. Intanto la striscia di imbattibilità interna della Seleçao nelle qualificazioni mondiali si allunga a 55 partite, con un bilancio di 43 vittorie e 12 pareggi.
Colombia-Venezuela: Zapata, Muriel e James Rodriguez
Colombia nel segno di Muriel e Zapata
Da Bergamo a Barranquilla la musica non cambia. Debutto vincente anche per la Colombia che stende il Venezuela 3-0 con le reti degli atalantini Duvan Zapata e Luis Muriel (doppietta). Il primo sblocca la partita al 16′ sul cross dalla destra di Cuadrado, il secondo raddoppia dieci minuti dopo incrociando sul secondo palo sull’assist di Mojica – anche lui dell’Atalanta – prima di calare il tris nel recupero del primo tempo, al termine di una splendida cavalcata solitaria partita dalla sua metà campo.
Fonte www.repubblica.it