Lo fa battendo nella finale di Malaga l’Australia, vero e proprio tabù azzurro, grazie ai successi di Matteo Arnaldi e soprattutto di Jannik Sinner, il diamante azzurro, vero protagonista della final 8 andalusa, capace di portare per mano l’Italtennis al traguardo che mancava dal lontano 1976 quando a far sognare l’Italia furono Panatta-Barazzuti-Barazzutti-Zugarelli, con Pietrangeli capitano.
All’ottava finale di Coppa Davis (la quarta contro la bestia nera Australia, vincente nel 1960, 1961 e 1977), i ragazzi del capitano Filippo Volandri centrano l’impresa. L’ultimo tentativo era stato nel 1998 e l’Italia era uscita sconfitta dal confronto con la Svezia. A Malaga domina l’azzurro, e il secondo trionfo della storia arriva con due vittorie nei singolari. Protagonista anche Matteo Arnaldi che aveva perso all’esordio e invece ribalta Popyrin in tre set dopo essere andato in crisi nel secondo. Poi, la palla dello smash a Sinner, capace appena ieri di battere per la seconda volta il n.1 al mondo, Djokovic, e oggi preciso nello scrollarsi di dosso l’aggressivita’ sottorete di De Minaur, che lo ha messo in difficolta’ solo nei primi games. Finisce in due set, 6-3, 6-0: al terzo match point annullato dal rivale-amico australiano, Sinner fa esplodere l’esultanza della panchina azzurra, dove accanto al capitano Volandri e tutti i giocatori sedeva anche il grande assente, Matteo Berrettini. Il punteggio del secondo set dice che quando Sinner ha ingranato la marcia, non ce ne e’ stato per nessuno.