Quando a Superga il capitano granata Belotti ha letto l’elenco dei nomi degli Invincibili, si è ripetuto il miracolo di sempre: dolore e orgoglio, appartenenza e unicità. Celebrando una leggenda che non morirà mai
Come sempre, il momento più commovente e al tempo stesso più atteso è stato quando il capitano granata Andrea Belotti ha letto l’elenco dei nomi degli invincibili che sessantanove anni fa persero la vita sulla collina di Superga. Erano i campioni del Grande Torino, una squadra che da quel momento vive nella leggenda. E che mai sarà dimenticata dai tifosi del Toro e da tutti coloro che amano il calcio.
Perché la storia del Grande Torino è magia. Ogni racconto, ogni retroscena, ogni aneddoto riguardante quei giocatori si porta dietro qualcosa di misteriosamente affascinante, qualcosa che mescola il dolore all’orgoglio. Sensazioni che ogni volta, ogni 4 maggio, si ripetono nel ricordo di quel giorno lontano e di quei ragazzi così speciali.
Anche oggi è stato così. Superga è diventata la casa del popolo granata e poi la Mole si è colorata di granata. E il cielo, come sempre tempestoso, pian piano ha lasciato spazio al sereno.