ROMA – Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti e la Roma in questo mercato spesso è stata chiamata a dimostrare di averne molta. A ogni colpo messo a segno, infatti, è equivalso un periodo di stallo: basti pensare ai 15 giorni trascorsi tra l’ufficialità di Celik e quella di Dybala o le due settimane intercorse tra l’arrivo della Joya e lo sbarco di Wijnaldulm. In mezzo Pinto ha dovuto sempre metterci qualche cessione per far tornare tutti i conti e lo stesso sta succedendo con Belotti nonostante qualche difficoltà in più nel liberarsi di giocatori non più centrali nel progetto giallorosso. Le prossime, però, saranno ore cruciali perché la trattativa con la Cremonese per Felix Afena-Gyan è ai dettagli e una volta arrivata la fumata bianca definitiva (oggi sono previste le visite mediche) nulla potrà più rimandare l’arrivo del Gallo nella Capitale. E dunque telefoni che squillano di continuo per limare i bonus che la Cremonese dovrebbe versare alla Roma per Felix in un’operazione che si andrebbe a chiudere a titolo definitivo intorno agli 8-9 milioni totali con la possibilità dei capitolini di mantenere il 10% sulla futura rivendita. Nel frattempo a Trigoria hanno già preparato tutto per l’arrivo di Belotti e pre allertato Villa Stuart per le visite nella speranza di poter chiudere tutto entro la gara di sabato con la Juventus e provare a strappare una convocazione simbolica dell’ultimo minuto che appare sempre più difficile.
Camara, il vice Wijnaldum
Il lavoro del gm giallorosso, però, non finisce qui perché l’infortunio di Wijnaldum ha costretto la Roma a cambiare i propri piani, rinunciando al difensore e puntando su un sostituto dell’olandese. E dopo un primo screening il preferito a Trigoria sembra essere Mady Camara, classe 97’ dell’Olympiacos e cercato in estate anche da altri club di Serie A come Monza, Milan e Napoli. Dopo il primo contatto di ieri tra le parti con la disponibilità nel trattare, ce ne saranno altri in giornata per un’affare che potrebbe chiudersi con il prestito oneroso (circa 2 milioni) più il diritto, voluto dalla Roma, o l’obbligo di riscatto, chiesto dalla società greca, a circa 8 milioni.
Roma e Olympiacos continueranno a parlare per limare le distanze nonostante Pinto abbia anche dei piani B come Tameze del Verona (costo del cartellino 12 milioni) o Soumaré del Leicester. Più difficile, invece, riaprire un discorso con il Sassuolo per Frattesi, congelato ormai da oltre un mese per via delle richieste dei neroverdi ritenute eccessive in casa giallorossa in considerazione anche dello sconto di cui la Roma stessa avrebbe potuto beneficiare vista la percentuale sulla rivendita detenuta sul calciatore.
Roma, le cessioni
Gli ultimi giorni di mercato poi serviranno anche a chiudere tutte quelle cessioni che Pinto si trascina da inizio mercato e se le situazioni di Kluivert e Diawara sembrano ancora bloccate, qualcosa si sta muovendo intorno a Calafiori. Dopo l’esperienza in prestito al Genoa ha fatto ritorno nella Capitale e ora a manifestare interesse sarebbe stato il Frosinone, chiedendo informazioni sul classe 2002. Alla finestra dei giallorossi poi è tornato anche il Bologna per Shomurodov dopo dei primi sondaggi che avevano portato a un nulla di fatto. La Roma è disposta ad abbassare le sue pretese a 12-13 milioni per il riscatto del giocatore, ma condizionandolo sempre all’obbligo e non al diritto.Insomma, per Pinto è il momento di accelerare per evitare di ritrovarsi in rosa calciatori ritenuti esuberi e che come Fazio e Santon lo scorso anno non si allenerebbero con il resto della squadra, ma a parte, svalutando ancora di più il prezzo del proprio cartellino.
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