ROMA – La Roma si conferma l’ammazza neo-promosse per eccellenza. Per la 24/a volta di fila supera una squadra appena salita dalla B e si riporta a ridosso del 4° posto. Stavolta a farne le spese è stato il Benevento che, curiosamente, va via dall’Olimpico con lo stesso pesante risultato (5-2) che aveva rimediato l’ultima volta che vi aveva messo piede contro i giallorossi, l’11 febbraio 2018. Un ko pesante che non rende onore, però, agli uomini di Inzaghi che, per più di un’ora, hanno dato davvero filo da torcere ai più forti avversari, giocando con grande coraggio e crollando solo dopo aver incassato la rete su rigore del 3-2.
La Roma ritrova il miglior Dzeko: doppietta e un assist
La Roma ha vinto grazie alla sua maggior qualità. Ha ritrovato finalmente il miglior Dzeko (doppietta e un assist) e al resto hanno pensato Pedro e Mkhitaryan, autori di una prova degna del loro blasone. Fonseca può sorridere in vista dell’imminente esordio in Europa League e del difficile impegno al Meazza con il Milan ma di certo ha qualcosa ancora da rivedere nella fase difensiva visto che la squadra continua a mostrare ancora troppe lacune ed incertezze.
Fonseca torna alla difesa a quattro, Caprari gela l’Olimpico
Il tecnico portoghese ha sorpreso tutti in avvio riproponendo la difesa a 4 con l’esclusione di Kumbulla e il ritorno a centrocampo di Cristante. Di conseguenza ha rialzato Pellegrini sulla trequarti allargando Mkhitaryan e Pedro. Neppure il tempo di capire come disporsi con il nuovo modulo che la Roma è stata gelata (5′) dall’ex di turno, Caprari, che ha beffato Mirante con un destro divenuto un tracciante parabolico imprendibile dopo una decisiva deviazione con un piede di Ibanez. Il Benevento ha preso coraggio, ha continuato a giocare a viso aperto e ha anche creato un altro paio di situazioni pericolose in area romanista che Caprari prima e Lapadula poi non hanno sfruttato a dovere.
Pedro e Dzeko ribaltano il risultato
La squadra capitolina ha impiegato qualche minuto a riprendersi poi, però, ha cambiato passo. E, nel giro di appena 4′, ha ribaltato la situazione: il pareggio lo ha firmato al 31′ Pedro con un forte sinistro riprendendo un tiro di Pellegrini ribattuto col corpo da Schiattarella. Il 2-1, invece, lo ha realizzato Dzeko, al ritorno al gol dopo 81 giorni, con un preciso diagonale di destro da sinistra su assist smarcante di Mkhitaryan. Prima della fine del tempo la Roma ha confezionato anche il 3-1 con una bella combinazione Pedro-Cristante-Mkhitaryan ma il Var ha cancellato tutto cogliendo una posizione di fuorigioco di Spinazzola prima del via dell’azione.
Veretout regala il 2-2 poi si riscatta segnando il 3-2 su rigore
La Roma è rientrata in campo con sufficienza e ha pagato carissimo l’atteggiamento: Veretout ha controllato male un pallone servitogli da Mirante e, pur prendendo il pallone in anticipo, ha finito per intervenire in gioco pericoloso su Ionita. Rigore che Lapadula si è fatto respingere da Mirante ma che ha ribadito lestamente in rete. Come avvenuto già in occasione del vantaggio, il Benevento, sospinto anche da un ispirato Insigne, subentrato in avvio di ripresa a Falque, ha preso coraggio e ha spaventato ancora la Roma, in affanno nel chiudere le incursioni dello scatenato Lapadula.
La svolta, e non poteva essere altrimenti, è arrivata da una giocata dei campioni che la Roma ha davanti: Dzeko ha inventato un lancio filtrante millimetrico per Pedro che in area ha anticipato Montipò che, pur togliendogli il pallone dai piedi, lo ha travolto. Altro rigore che Veretout ha trasformato con freddezza, togliendosi un grosso peso dalla coscienza.
Dzeko e Carles Perez completano la goleada romanista
Il Benevento, a questo punto, è crollato e la Roma ne ha approfittato per chiudere definitivamente i conti. Il 4-2 è nato da una splendida intuizione di Villar, appena entrato al posto di Veretout. Ha lanciato sul filo del fuorigioco Mkhitaryan che ha fornito a Dzeko l’occasione per salire a quota 108 nella classifica all-time dei marcatori giallorossi (è a-3 dal 3° posto di Amadei). Poi, a fissare il punteggio sul 5-2, ha pensato un altro subentrato, Carles Perez, che ha scaricato tutta la sua rabbia per tanta, forse troppa panchina concludendo un’azione ubriacante al limite (dribbling stretto a Caldirola e Glik) con un sinistro al fulmicotone nell’angolo. Un segno dell’abbondanza che Fonseca ha in attacco. Se riuscirà a trovare la chiave giusta per ottenere un maggiore equilibrio la Roma potrà davvero dare filo da torcere a tutti.
ROMA-BENEVENTO 5-2 (2-1)
Roma (4-4-2): Mirante; Santon (28′ st Bruno Peres), Mancini, Ibanez (33′ st Kumbulla), Spinazzola; Cristante, Veretout (28′ st Villar), Pellegrini, Pedro (33′ st Carles Perez); Mkhitaryan, Dzeko (40′ st Borja Mayoral). (13 Pau Lopez, 63 Boer, 5 Juan Jesùs, 20 Fazio, 55 Darboe, 59 Zalewski). All.: Fonseca.
Benevento (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Glik, Caldirola, Foulon (41′ st Maggio); Ionita, Schiattarella (37′ st Hetemaj), Dabo (30′ st Improta); Iago Falque (1′ st R. Insigne), Caprari; Lapadula (37′ st Sau). (12 Manfredini, 22 Lucatelli, 13 Tuia, 58 Pastina, 6 Basit, 8 Tello, 20 Di Serio). All.: F. Inzaghi.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Reti: nel pt 5′ Caprari, 31′ Pedro, 35′ Dzeko; nel st 10′ Lapadula, 24′ Veretout (rigore), 32′ Dzeko, 44′ Carles Perez.
Angoli: 6-4 per la Roma.
Recupero: 2′ e 3′.
Ammoniti: Caprari per proteste, Ibanez, Veretout, Santon, Foulon per gioco scorretto.
Spettatori: 1000.
Fonte www.repubblica.it