ROMA – L’attestato di fiducia arrivato dal ds Vagnati nel pre-partita, le coraggiose scelte di formazione, con Milinkovic-Savic al posto di Sirigu in porta e il giovane Buongiorno titolare dal 1′, e l’1-3 di Belotti che dà vita ad un assedio, non sono bastati a Marco Giampaolo per smuovere la deficitaria classifica del Torino, che resta ultimo in coabitazione con il Crotone a quota sei punti. Allo stadio Olimpico la Roma arreca ai granata la terza sconfitta consecutiva, “agevolata” dalla prematura (e severa) espulsione rimediata da Singo dopo soli 14′. Decidono la sfida il potente destro di Mkhitaryan, il calcio di rigore procurato da Dzeko e trasformato da Veretout ed il preciso mancino di Pellegrini. Ansaldi si arrende ad un infortunio poco prima dell’intervallo, Edera sbatte contro la traversa.
Le scelte di Fonseca e Giampaolo
Paulo Fonseca ritrova Smalling e Mancini in difesa, schierati al fianco di Ibanez a protezione di Pau Lopez, con l’ex di turno Bruno Peres e Spinazzola sulle corsie esterne. A centrocampo ci sono Villar e Veretout, mentre Lorenzo Pellegrini e Mkhitaryan agiscono alle spalle di Edin Dzeko. Solo panchina per Pedro, tornato a disposizione dopo il turno di squalifica. Marco Giampaolo, rinfrancato dalle parole del ds Vagnati pochi minuti prima del fischio d’inizio (“È un grande tecnico e un grande uomo, ne usciremo insieme“), sorprende tutti e si presenta all’Olimpico con Vanja Milinkovic-Savic, fratello del laziale Sergej, in porta al posto di Sirigu, che paga forse le polemiche nate per quel sorriso di troppo al termine del match con l’Udinese, e il baby Buongiorno accanto a Lyanco e Bremer nel terzetto di centrali, con Singo e Vojvoda ai lati. Le chiavi della mediana sono affidate a Gojak, Meité e Linetty, mentre c’è Lukic a supporto di Belotti.
Abisso severo con Singo, Toro in dieci
Giampaolo chiede ai suoi personalità e carattere e il Torino risponde presente sul campo, aggredendo la Roma ed affacciandosi due volte nei primi cinque minuti dalle parti di Pau Lopez: Smalling interrompe in extremis il fraseggio tra Linetty e Belotti, quindi è ancora il roccioso difensore inglese a salvare sul Gallo, ben imbeccato da Lukic. Al 7′ Singo stende un ispirato Mkhitaryan autolanciatosi sulla fascia, ed il giallo appare ineccepibile, qualche dubbio permane sulla seconda ammonizione rimediata soli sette giri di lancetta più tardi per un fallo su Spinazzola. L’inferiorità numerica costringe il tecnico granata a correre ai ripari, ridisegnando i suoi con l’avvicendamento Ansaldi-Gojak.
Mkhitaryan-Veretout in gol, Ansaldi ko
L’episodio spartiacque del match è il gol che rompe gli equilibri: è il 27′ quando Mkhitaryan batte un incolpevole Milinkovic-Savic con una bordata al volo di destro che s’infila in porta dopo aver baciato il palo interno. Il vantaggio e l’uomo in più spingono la Roma sulle ali dell’entusiasmo e l’assedio alla porta granata, dopo il raddoppio sfiorato da Spinazzola, porta al 2-0 siglato da Veretout su un calcio di rigore procurato da Dzeko. Piove sul bagnato in casa Torino, con Giampaolo che è costretto ad utilizzare la seconda slot dei cambi per sostituire Ansaldi, infortunato, con Edera.
Traversa di Edera, Pellegrini fa 3-0
C’è una montagna da scalare per il Toro, in crisi di risultati, sotto di due reti e con un uomo in meno, ma Giampaolo cerca una scossa e lo fa ripresentandosi in campo con Rincon e Segre in luogo di Meité e Lukic. L’avvio di ripresa è a tinte giallorosse, con Spinazzola protagonista, ma la veemente reazione granata non si fa attendere troppo: ci prova senza fortuna Bremer dalla distanza, Belotti, contrastato da Smalling, non riesce ad impensierire Pau Lopez, mentre soltanto la traversa salva il portiere spagnolo sulla prodezza balistica di Edera (64′). La beffa arriva soltanto quattro minuti dopo, con Pellegrini che batte Milinkovic-Savic con un preciso piatto mancino.
Segna Belotti, assedio Torino
Un break di Lyanco è il preludio alla meritata rete granata, firmata da Belotti al termine di un batti e ribatti nell’area romanista. Il 3-1, sommato ad un atteggiamento passivo mostrato dalla squadra di casa, dà fiducia al Torino, protagonista di un finale di gara a trazione anteriore. Bonazzoli rileva Buongiorno al 77′ e l’ex attaccante della Samp impiega pochi secondi per andare ad un passo del 3-2, Edera ci prova invano su punizione e, sempre su calcio da fermo, regala a Bremer una ghiottissima deviazione aerea che si spegne sul fondo non di molto. All’Olimpico, però, il risultato non cambia più, nonostante i micidiali contropiedi vanificati da Borja Mayoral ad un passo dal triplice fischio finale: Giampaolo resta in fondo alla classifica di Serie A con soli sei punti.
Fonte tuttosport.com