ROMA – La regola della Roma non sbaglia mai. Come sempre accaduto in questa stagione con le squadre che precede in classifica, la squadra di Fonseca supera anche il Verona all’Olimpico (3-1) e dopo il successo al cardiopalma contro lo Spezia si mette definitivamente alle spalle la precedente batosta incassata nel derby con la Lazio (‘rispedita’ a -3) e l’eliminazione ai quati di Coppa Italia per mano dello Spezia. Vittoria pesante per i giallorossi che si riportano così a -6 dal Milan capolista e a -4 dall’Inter, scavalcando al terzo posto la Juve a cui faranno visita nel prossimo turno: uno ora il punto di vantaggio sui bianconeri, che devono però ancora recuperare il match contro il Napoli).
Roma-Verona 3-1: il tabellino e le statistiche
Nove minuti ‘di fuoco’
L’avvio è equilibrato e sembra quasi ‘stregato’ per Fonseca, che già all’11 perde Smalling per infortunio (dentro Kumbulla) e poi vede l’arbitro Piccinini ammonire Pellegrini (fallo su Zaccagni), diffidato e costretto così a saltare la prossima trasferta sul campo della Juve. Ma prima di pensare a i bianconeri la Roma deve battere il Verona ed è proprio il capitano a dare la scossa: perfetto il cross da corner per la testa di Mancini che al 20′ sblocca il risultato. La squadra di Juric accusa il colpo e due minuti dopo incassa ancora: a firmare il micidiale uno-due è Mkhitaryan, che col destro dal limite infila Silvestri ingannandolo sul primo palo dopo il servizio di Borja Mayoral. Promosso a protagonista dopo la rottura tra l’allenatore e Dzeko (anche oggi in tribuna, mentre in panchina dopo il lungo stop si rivede Pastore), l’attaccante spagnolo è in partita e al 29′ cala il tris: splendido desro al volo di Pellegrini, respinta corta e maldestra del portiere sui piedi dell’ex Real che non fallisce il tap-in. Tre gol in nove minuti per la Roma, con il Verona che va al riposo tramortito.
A Juric non basta Colley
Al rientro in campo Juric (arrivato all’Olimpico senza Benassi, Magnani, Ruegg, Sturaro, Veloso e Vieira), si gioca la carta Lasagna: il nuovo attaccante, arrivato dall’Udinse, prende il posto dell’ex di turno e deludente Kalinic. La mossa non spariglia le carte né cambia il copione del match, con la Roma in pieno controllo e vicina al quarto gol ancora con Borja Mayoral, Spinazzola e Veretout. Il tecnico scaligero allora prova a stravolgere il Verona con un triplo cambio al 57′: dentro Bessa, Dimarco e Colley rispettivamente al posto di Ilic, Faraoni e di un evanescente Zaccagni. A provarci è però di nuovo la Roma, con Silvestri chiamato in causa da Spinazzola mentre sul ribaltamento di fronte è bravo Ibanez a far muro in scivolata su un destro di Colley. Buono comunque l’impatto del gambiano su un match che prova a riaprire al 62′, quando legge bene il cross di Bessa, sbuca alle spalle di Mancini e di testa supera Pau Lopez. Ora il Verona si scopre e tocca ancora a Silvestri tenerlo in partita, con una respinta di piede su conclusione di Borja Mayoral, mentre Fonseca già pensa alla Juve e toglie il diffidato Villar (dentro Cristante al 71′) ma trema quando Lasagna spreca un bel cross di Dimarco e nel finale incrocia troppo il sinistro. Sono gli ultimi veri brivido per una Roma che vince 3-1 e si prepara ora a sfidare i campioni d’Italia.
Fonte tuttosport.com