SASSUOLO – Parlando al canale ufficiale del Sassuolo, Roberto De Zerbi ha commentato il derby d’Emilia contro il Bologna (in programma domani sera alle 20.45): “Se parliamo con oggettività, ci stiamo stabilizzando dietro le sette migliori squadre d’Italia – esordisce il tecnico – Perché adesso è diventato consolidato l’ottavo posto, è da quasi due gironi che siamo subito dopo le prime sette. E sembra tutto normale e scontato, ma dietro abbiamo squadre come Torino, Fiorentina, Sampdoria, oltre al Verona che sta facendo dall’anno scorso un campionato strepitoso. Noi sappiamo che non è tutto normale, sappiamo che quando perdiamo qualche partita veniamo criticati, ma è così: se in quest’ambiente ci vuoi stare, devi imparare a farti scivolare di dosso tutte le critiche. Non abbiamo tempo per fare polemiche, ma dobbiamo solo pensare alla partita di domani e a vincerla”.
“Credo che la nostra società sia orgogliosa di quello che stiamo facendo, credo che siano orgogliosi anche i nostri giocatori perché io non mi accontento mai, non vedo quello che di buono facciamo, ma vedo quello che potremmo fare di più. Ma anche io quando faccio un resoconto e da dove siamo partiti tre anni fa, dobbiamo essere contenti e orgogliosi. Spero che siano contenti anche i nostri tifosi e la gente che ci segue, non è sempre tutto facile”. Sul discorso salvezza: Ne parliamo quando abbiamo 19 punti di più della terzultima, e la terzultima si chiama Cagliari che è allenata da un grande tecnico e ha grandi gicoatori. Fino a quando non chiudiamo la questione a livello matematico, dobbiamo sempre tenere la spia accesa, questo però non vuol dire togliere l’ambizione di guardare avanti. Obiettivamente è difficile scalzare le squadre che ci precedono, ma siccome mancano ancora tante partite, e siccome noi siamo in crescita atleticamente e tecnicamente, la speranza e l’ambizione di arrivare sopra rimangono intatte. Di problemi ne abbiamo avuti, ma sono problemi che hanno avuto tutti”.
Sulle rivalità regionali: “I nostri cugini sono loro, sono il Bologna, forti e giovani, con una modalità di gioco simile alla nostra. Non entrano in campo per il pareggio o per rubacchiare qualcosa, ma per fare la loro partita, hanno un’identità chiara, il primo anno ho spesso preso come esempio il Bologna: andavano in tutti i campi per cercare di vincere, questo li ha contraddistinti e dato vantaggi. E’ una partita sempre aperta, il 4-3 dell’andata ci ha detto bene, con loro sono sfide sempre in bilico”. De Zerbi si sofferma poi su quella che lui chiama la variabile sangue: “Vorrei che diventasse una costante per 38 partite (a Bologna, in casa col Parma, col Genoa), poi qualche volta c’è stato il blackout e invece quell’aspetto si può mantenere tutta la stagione, mentre il gioco e la brillantezza fisica non si possono mantenere sempre”. Sugli assenti: “Bourabia è sempre fuori, Chiriches non so se lo recuperiamo. Boga è ancora fuori, Defrel sta molto molto meglio”.
Fonte tuttosport.com