ROMA – Non si fermano i casi di positività da Covid-19 nel mondo del calcio italiano. L’ultimo è un componente del gruppo squadra dell’Udinese, mentre scoppia un piccolo focolaio all’interno dell’Under 18 della Roma. Intanto il medico sociale del Bologna si dice pronto, insieme ai colleghi, a modificare in minima parte il protocollo sanitario in Serie A per non rimanere in ‘ostaggio’ delle Asl.
Udinese in autoisolamento domiciliare
Un casi di positività al coronavirus all’Udinese annulla l’amichevole prevista per oggi col Pordenone. La società bianconera fa sapere che la gara in programma oggi pomeriggio è stata annullata, “a titolo prudenziale, a causa della riscontrata positività al Covid-19 di un componente, non calciatore né membro dello staff tecnico, del gruppo squadra Udinese. In conseguenza di ciò, come previsto dai regolamenti, tutto il gruppo squadra è stato posto in autoisolamento domiciliare. Il programma degli allenamenti resta inalterato secondo i protocolli vigenti”.
Due positivi nell’U18 della Roma
Due casi di Covid-19 anche a Trigoria. Ieri pomeriggio sono emerse due positività al coronavirus nell’Under18 della Roma. Di conseguenza tutte le sedute di allenamento previste nella giornata di oggi sono state annullate. La prima squadra, invece, riposa con la ripresa che era in programma per lunedì mattina quando verranno ripetuti anche i controlli con la modalità drive in, fatta eccezione per i positivi che li sosteranno in una struttura a parte. Anche la squadra di Fonseca a scopo precauzionale sosterrà i tamponi (ultimo ciclo negativo) con gli allenamenti che riprenderanno nella giornata di martedì.
Nanni: “Non possiamo stare in balia delle Asl”
Intanto il medico sociale del Bologna e membro della Commissione medica Figc, è tornato a parlare del protocollo sanitario: “Abbiamo ribadito che è importante che il protocollo venga seguito sia in campo che negli spogliatoi. Sia in allenamento, sia in gara. Dobbiamo evitare problemi nel gruppo squadra, siamo pronti ad affrontare le varie situazioni. Se sarà necessario, siamo pronti a modificare il protocollo in minima parte”, ha spiegato Nanni ai microfoni di Radio Punto Nuovo. “Dovremmo richiedere uniformità alle Asl, altrimenti diventa impossibile andare avanti, siamo in balia delle autorità locali, non possono intervenire al minimo sospetto – ha aggiunto Nanni -. Le tante positività al Genoa? Non c’entra la Asl di Napoli, quello di Napoli non è un focolaio. Quella della Asl è una decisione che non riesce a farci andare avanti”. In previsione delle prossime settimane, i medici sociali dei club di Serie A hanno iniziato a elaborare e ipotizzare possibili integrazioni al protocollo sicurezza anti-Covid volte a un perfezionamento dello stesso per evitare un altro “caso Napoli”.
Fonte www.repubblica.it