GENOVA – La Juventus ritrova Dybala e Dybala ritrova la Juventus. In quello che sarà ricordato come l’assedio di Marassi, la buona partita e il gol dell’argentino sono un eccellente segnale per Andrea Pirlo, decisivo nel recupero psicologico del suo numero dieci. L’abbraccio fra Paulo e il suo tecnico dopo il gol è significativo, come significativa era stata la scelta di mandarlo in campo nonostante il fatto che Morata fosse disponibile. Così, oltre ai tre punti, faticosi ma meritatissimi, la Juventus si porta a casa un giocatore che sembrava perso e che, invece, potrebbe essere ritrovato, giusto in tempo per l’operazione rimonta avviata da Pirlo dopo Barcellona.
SPIRITO GIUSTO – Certo, per vincere la partita, serve anche Cristiano Ronaldo, che trasforma spietato i due rigori assegnati dall’arbitro Di Bello (entrambi solari). E’ il primo passo, ma fa sperare milioni di tifosi che aspettavamo Paulo con grandissimo amore. Pirlo sarà anche felice per l’approccio alla gara, subito aggressivo, per la difesa altissima, per la continuità nell’attaccare. E’ lo spirito che vuole dalla squadra e vedere continuità rispetto alla Champions è ciò che lo tranquillizza di più: la strada è giusta, la velocità aumenta.
DOMINIO JUVE – Per quarantacinque minuti la Juventus schiaccia il Genoa nella sua trequarti, dove si viene a creare un assembramento complicato da penetrare per gli uomini bianconeri. La squadra di Pirlo gioca bene, obbedisce all’ordine dell’allenatore e scende in campo concentrata e determinata, forse è meno appuntita rispetto a quella del Camp Nou, ma il Barcellona di martedì lasciava certamente più spazi del Genoa, asserragliato davanti a Perin. Un gol, la Juventus, lo riesce anche segnare, dopo appena due minuti, ma sul colpo di testa Bonucci, Rabiot mette dentro la palla con un gesto scomposto, colpendo sia con la testa che con il braccio (e quindi viene giustamente annullato). Perin al 10′ compie un miracolo sul colpo di testa di un ispiratissimo McKennie e poi viene bersagliato (a dire il vero senza correre grandissimi rischi) per tutto il primo tempo che si chiude con 8 corner a 0 per la Juventus e il 72% di possesso palla per i bianconeri.
GOL E PARI – La ripresa segue il copione del primo tempo: Juventus in avanti e a furia di sbattere contro la retroguardia genoana la sfonda con Dybala al 57′. L’argentino, servito da una geniale spizzata di McKennie, controlla in area, si sposta sulla sinistra con una finta, liberandosi lo spazio per incrociare il tiro che trafigge Perin. Il vantaggio sembra rasserenare la Juventus. Forse anche troppo, perché nel giro di quattro minuti Sturaro pareggia con uno spettacolare tiro al volo dall’anglo destro dell’area piccola, anticipando un distratto Alex Sandro. E’ il primo tiro in porta del Genoa.
L’ASSEDIO – La Juventus si getta all’assalto del Genoa e al 70′ Pirlo gioca la carta Morata (subentrato al posto di Rabiot), partito in panchina per fare spazio a Dybala. I bianconeri segnano due gol, entrambi annullati (il secondo a Dybala per il solito millimetrico fuorigioco) e Perin salva sulla linea su un magistrale colpo di testa di Ronaldo al 71′. L’assedio continua e il Genoa fatica a contenere la pressione continua dei bianconeri, sbilanciati in avanti e un po’ ansiosi nella ricerca del 2-1. E così Rovella al 76′ abbatte Cuadrado che, per l’ennesima volta sta per saltarlo, il rigore è ineccepibile e al 77′ lo trasforma gelido. La Juventus, questa volta, non si distrae, continua ad attaccare, cercando il terzo. E lo trova ancora su rigore: pasticcio di Pellegrini che, da destra, appoggia un pallone sanguinoso verso Perin, Morata vi si avventa, e viene travolto dal portiere genoano. Altro penalty ineccepibile, altra ineccepibile trasformazione di Ronaldo al 89′.
Fonte tuttosport.com