L’Inter l’ha dominato, il derby d’Italia. Tant’è che il 2-0 griffato Vidal-Barella è poca cosa, alla fine, rispetto alle occasioni create (e sprecate: da Lukaku, da Lautaro…). La Juventus di contro non l’ha praticamente manco giocato: oltre a quella degli indisponibili, tra i bianconeri, ha pesato parecchio l’assenza di chi era campo ma ha fatto pochino assai per farsi vedere. Ronaldo, Bonucci, Chiellini, Danilo: anche i senatori erano irriconoscibili. E così se Conte e i suoi possono alzare la cresta e andare oltre le clamorose vicissitudine della proprietà, i ragazzi di Pirlo – a 7 punti, ma potenzialmente 10 dalla vetta – si ritrovano ancora nelle condizioni di doversi chiedere fino a che punto siano/saranno davvero ancora in corsa per lo scudetto.
Le squadre
Scelte tattiche tutto sommato previste da ambo le parti. Conte non ha D’Ambrosio e Vecino, schiera i suoi secondo un 3-5-2 in cui Vidal e Barella – guardaspalle di Brozovic – svolgono ruolo chiave a centrocampo. In corsia spetta ad Hakimi e Young cercare la profondità per servire Lautaro e Lukaku. Anche in casa Juventus Pirlo è alle prese con alcune scelte obbligate: pesano le assenze di Alex Sandro, Cuadrado, De Ligt e dunque il tecnico inserisce Chiellini in coppia con Bonucci e Danilo-Frabotta in corsia. Duo offensivo, vista anche l’assenza di Dybala, con Ronaldo e Morata.
Primo tempo
Parte meglio la Juventus: cerca e trova il possesso palla. Si rende anche pericolosa, all’11’, con una conclusione dalla distanza di Rabiot respinta bene da Handanovic. Ma dura poco. E l’Inter sale in cattedra. Hakimi-Barella cominciano ad accanirsi su Frabotta e già al 13′ danno idea di che tipo di serataccia si prospetti. L’azzurro s’insinua sulla fascia e pennella preciso-preciso per il mezzo, laddove Vidal toglie il tempo a Danilo e insacca l’1-0. Reazione bianconera? No, al contrario. I nerazzurro prendono fiducia mentre gli ospiti prendono loro malgrado consapevolezza dell’incapacità che hanno di rendere costruttivo un giro-palla banalotto e troppo intelligibile: Skriniar e compagni sono reattivi e ben disposti, non concedono spazi e tarpano sul nascere le altrui velleità. Mentre Hakimi-Barella incalzano a destra, con Young che si fa coraggio in mancina. Prima occasione del raddoppio al 22′, quando Lautaro sparacchia malamente alto dopo la respinta di Szczesny sulla conclusione di Lukaku. Più o meno idem come sopra un minuto dopo: Lukaku mette a sedere Chiellini e serve l’argentino, puntuale ma impreciso. Ci prova ancora Lukaku al 37′ (conclusione che non va) e al 41′ (Szczesny in uscita precisa gli leva il pallone dalla testa).
Secondo tempo
Nella ripresa l’Inter riappare ancor più ringalluzzita, tant’è che le bastano appena 7 minuti per beffare ancora la difesa (più che mai vacillante) bianconera. Bastoni verticalizza bene, Barella si produce in una sgroppata rapida di quasi 40 metri e, freddissimo, insacca il 2-0. Manco qui si riesce a riscontrare una ben che minima reazione d’orgoglio della controparte. Anche gli ingressi di McKennie (per lo spento Rabiot) e Bernardeschi (per l’infortunato Frabotta), poi Kulusevski, incidono poco e nulla. Ronaldo e compagni alzano leggermente il raggio d’azione, ma continuano a faticare a rimediare spazi anche solo per concludere in porta. Ne trova uno Chiesa all’86’: ma non fa altro che permettere ad Handanovic di mettersi in mostra.
Fonte tuttosport.com