avvocatoinprimafila il metodo apf

Serie A, senza tifosi un danno da 400 milioni

Niente da fare, la Merkel ha deciso: in Bundesliga si giocherà a porte chiuse sino alla fine dell’anno. Una doccia fredda anche sulle speranze italiane, con il nostro calcio che si era sempre ispirato a quello tedesco. La serie A riparte il 19 settembre: se Inter e Atalanta, che hanno avuto meno vacanze rispetto agli altri club perchè impegnate in Europa, dovessero fare richiesta ufficiale potrebbero saltare la prima di campionato e recuperarla comunque in una “finestra” di metà settimana a settembre. Il 31 agosto consiglio federale Figc dove verranno ufficializzati gli organici di tutti i campionati, il 1 o 2 settembre i calendari di A, poi il 9 assemblea di A (ma si dovrebbe parlare prevalentemente dei Fondi, anche se non è detto che si arrivi ad una decisione). E il futuro? Un buco nero. C’è grande preoccupazione. La serie A per via del lockdown ci ha già rimesso circa 200 milioni fra biglietteria, marchandising, commerciale, sponsor. A questi vannno aggiunti i circa 130 milioni che Sky deve ancora versare e non ha alcuna intenzione di versare. Le ultime 12 giornate della passata stagione hanno visto un crollo dei diritti tv. Lega, tramite la Figc, aveva chiesto al governo una parziale riapertura degli stadi per la prossima stagione, 2020-21. Magari un 30 per cento della capienza: vale a dire per San Siro e Olimpico circa 20-25 spettatori a partita, meno (5-10.000 spettatori) per altri impianti più piccoli. Nessuna risposta è arrivata e nessuna risposta arriverà ora che i contagi risalgono. Era stato chiesto anche di ridurre i tamponi, passando da 4 ad otto giorni: il Cts non ne vuole sapere. La Lega teme che sino a fine anno non ci siano spettatori, anche se ha preparato un piano dettagliato di 300 pagine per tutti i suoi impianti. Se così fosse si tratterebbe di un ulteriore danno al nostro calcio da 200 milioni. L’ha studiato come fare per portare un po’ di spettatori negli stadi: si potrebbe incrementare il trasporto privato a danno di quello pubblico (ma non si possono chiudere le metropolitane), si potrebbero mettere i tifosi, distanziati, solo in tribuna (chiudendo per ora le curve). I prezzi dei biglietti non sarebbero bassi, molti ultrà richierebbero di essere tagliati fuori: le curve sono considerate ad alto richio, difficile obbligare i tifosi di stare seduti e impedire loro di abbracciarsi quando segna Immobile o Ronaldo o Insigne. Complicata anche le gestione dei flussi all’ingresso e all’uscita degli stadi con il rischio di forti assembramenti (quello che teme di più il Cts). Inoltre per un po’ verrebbero proibite le trasferte. Il dottor Gianni Nanni, rappresentante dei club di serie A nella commissione medica Figc, suggerisce l’impiego di una visiera: ma chi li convince i giovani visto che adesso sono già refrattari alle mascherine? Meglio aspettare tempi migliori senza snaturare il calcio. Tra l’altro la normativa attuale vieta di andare allo stadio “travisato”, la mascherina quindi è proibita. Che fare? Un problema di ordine pubblico di non facile soluzione.

“E’ inutile fare gli ipocriti o quelli che non conoscono la materia, è normale che tutti i governatori delle Regioni abbiano formidabili pressioni da parte dei soggetti che devono organizzare eventi sportivi, in particolare quelli che ruotano attorno ai campionati di una certa importanza”, è l’opinione del presidente del Coni, Giovanni Malagò, a proposito della possibilità di riaprire parzialmente al pubblico stadi e impianti sportivi. “Senza entrare nelle percentuali, chi al 5%, chi al 10%, chi al 30%, rispettando regole e protocolli, è chiaro che tutti hanno interesse. Altrimenti salta il banco, perché viene meno non solo lo spirito della competizione ma anche il minimo che consente a queste società di avere introiti su cui fare affidamento”, ha notato Malagò, a margine della presentazione del Gp di Formula 1 in programma a porte chiuse nel fine settimana del 6 settembre a Monza, senza sbilanciarsi su una data per la riapertura degli stadi. “Porremo le basi per consentire a breve di riaprire le strutture sportive e fare in modo che tutti gli appassionati possano ricominciare a frequentate gli stadi”. Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Poi Fontana, a chi gli domandava se si sta lavorando a una ordinanza regionale sulla parziale apertura al pubblico degli impianti sportivi, ha risposto: “Stiamo valutando l’opportunità, la possibilità. Stiamo parlando con il Cts. Penso si possa andare in quella direzione ma stiamo facendo ancora le ultime valutazioni”.

Intanto domani, 28 agosto, ci chiude la vicenda Fondi di investimento: entro quella data, ha stabilito Dal Pino, dovranno essere presentate le offerte. Al momento in vantaggio la cordata fra Cvc e Advent, che potrebbe offrire 1,5 miliardi per entrare in partnership con la Lega di serie A. L’ipotesi di De Laurentiis, un Canale tv della Lega, raccoglie ben pochi consensi, ma pare che adesso Lotito con i suoi fedelissimi, sempre meno, stia tentando di fare saltare il piano. Dal Pino crede molto in questo progetto, domani si chiude una fase fondamentale che è andata a buon fine, aver portato i Fondi e accresciuto il valore della serie A. Il Consiglio di Lega e il presidente Dal Pino possono essere soddisfatti, hanno fatto quello che dovevano. Ora la palla passa all’assemblea del 9 settembre, i presidenti dovranno scegliere fra una strada conservatrice e una innovatrice. Purtoppo, fra i venti presidenti di A i conservatori (e i protagonisti) non mancano… I rapporti dell’attuale presidente con Lotito sono pessimi, dopo che il patron della Lazio era stato il suo grande elettore. La Lega potrebbe andare ad elezioni nel febbraio del prossimo anno, la Figc a marzo.Fonte www.repubblica.it

Exit mobile version