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Sing & volley, le pagelle tennistiche della seconda giornata di Sanremo

PIERO PELU’ – Gigante

La mano de piedra di un tempo diventa quella morbida dei tempi maturi. Sua maestà El Diablo che scuoteva il pubblico con i suoi attacchi da fondo oggi è El Angioleto e vince col ritmo e le palle corte.

RIFERIMENTO: Ivo Karlovic (c’è pure una certa somiglianza anche se immaginare Ivo col piercing proprio non ce la si fa)

NOVAK DJOKOVIC – Terra Promessa

Mica male sto ragazzo! La voce non trema, non commette nemmeno un fallo di piede quando inizia a cantare. E’ la versione 3.0 del Djokovic che faceva le imitazioni. Da utilizzare per un duetto vero in futuro.

RIFERIMENTO – Eros Ramazzotti (ai due il fuoco nel fuoco non manca mai)

RICCHI E POVERI – Medley

Naturali come una finale di Wimbledon giocata sulla playstation. In quel caso però gli effetti sono più realistici e quando il tennista X colpisce la palla a rete il rantolo che gli esce dalla bocca è contestuale all’apertura delle lebbra e non esce mezzo secondo dopo.

RIFERIMENTO – Più credibili la Brambati e la Occhiena che si abbracciano mentre cantano oppure Nadal e Zverev che fanno gli ultrà per Federer sulla panchina della Laver Cup? Ah, saperlo.

ELETTRA LAMBORGHINI –Musica (e il resto scompare).

Detto che, con la musica, ci sarebbe certamente nel suo caso qualcosa che non scomparirebbe visto il volume, pratica un gioco ipnotico come uno scambio fra Djokovic e Murray in una finale di Melbourne. Guardo lo scambio e poi lo segui poi lo guardi ancor…..zzzzzz.

RIFERIMENTO Serena Williams (sì, proprio per ciò che non scompare)

ENRICO NIGIOTTI – Baciami adesso

Penetrante come un passante alto mezzo metro sopra la rete quando a rete c’è Federer. Uno che gioca la palla corta quando l’avversario è già partito per andarla a prendere da mezz’ora. Animo.

RIFERIMENTO – Alex Zverev (per i chili di ferramenta che ha addosso) quando non riusciva a tirare la palla nel campo avversario.


LEVANTE – Tiki BomBom

Gioca in favore di chi è connotato da una diversità, lo fa con fantasia e forza si vede che è ben allenata. E i suoi colpi non possono lasciarti indifferente anche se la partita è durissima da vincere.

RIFERIMENTO Boris Becker (Boom Boom)

PINGUINI TATTICI NUCLEARI – Ringo Starr

Come si può non provare empatia per quelli che sono condannati a fare da eterni comprimari a chi è baciato da una sorte benevola? Ai Kevin Curren che arrivano in finale a Wimbledon e poi si devono inchinare al Becker nascente? Ai Mahut che giocano la partita più lunga del mondo e poi verranno ricordati che perché quella partita l’hanno persa con Isner?

RIFERIMENTO – Ilie Nastase nei party (diciamo a party avanzato) più che in campo.

TOSCA – Ho amato tutto

Leggiadra e leggera, pare che non si muova e invece è già a rete a colpire di mano, non ha bisogno né di volèe di approccio né di troppa forza. Sa dove andare a mettere la palla, che quando tocca terra gira su stessa poi torna sui suoi passi e tu ti interroghi se ti stai davvero godendo la partita. Che dura così poco, fra l’altro.

RIFERIMENTO Martina Navratilova (per il tocco)

FRANCESCO GABBANI – Viceversa

Un vincitore di Slam che decide di non poter continuare a giocare per stupire con tweener, servizi dal basso, e volee’ in tuffo: cambia tutto e diventa un rematore da fondo. Senza nemmeno un gorilla che gli faccia da palleggiatore. (Ma era andato dal dentista prima di giocare? Sembrava avesse una medicazione in bocca).

RIFERIMENTO John Newcombe (per i baffi)

 

PAOLO JANNACCI

Se me lo dicevi prima che avresti giocato un a partita così scialba sarei andato a vedere un allenamento dei Ricchi e Poveri su un ground. No tu no, Paolo.

RIFERIMENTO – Leo Borg (ovvero la dura vita dei figli d’arte)

RANCORE – Eden –

Finisce sdraiato a X come se avesse vinto Melbourne. Tant’è vero che in tribuna Djokovic ha un sussulto: che cavolo fa? Ho vinto io. Ma come muove i piedi, ragazzi: energia pura.

RIFERIMENTO – Jeff Tarango (che in quanto a rancore nei confronti di un arbitro è ancora il n.1) 

JUNIOR CALLY – No grazie

Ma povero diavolo. Scende in campo con lo sguardo del bimbo che è stato beccato dalla mamma con le mani nel vasetto della Nutella. Mischia potenza, tenerezza e consapevolezza del suo gioco. E si espone. Senza maschera.

RIFERIMENTO- Nick Kirgios (animo di bimbo in fisico da lottatore)

GIORDANA ANGI – Come mia madre – 

Campo pericoloso quello in cui a Sanremo si parla della madre. Anche se con scelte non convenzionali e senza paura del rischio. Ci vuole coraggio a calcare certi palcoscenici.

RIFERIMENTO – Jada Clijsters nonché Jaden e Jaz Graf-Agassi (potrebbero nutrire la stessa speranza)

MICHELE ZARRILLO – Nell’estasi o nel fango

Estasi o fango, il destino di ogni tennista. Vai a rete in modo scriteriato e poco dopo tiri fuori un dritto che cinque minuti prima non avresti sbagliato nemmeno dormendo; ed ecco che la vittoria diventa sconfitta, l’estasi si sciogli nel fango. Vi viene in mente qualcuno? A me si.

RIFERIMENTO – Quello che ha attaccato in modo scriteriato e sbagliato un dritto qualche mese fa. E non s’è ancora ripreso.

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